Migrante ucciso a coltellate a Ventimiglia

Un migrante è stato trovato morto sotto il cavalcavia di Ventimiglia. Presentava diverse ferite da taglio e si ritiene probabile l'ipotesi dell'omicidio, forse conseguente a una lite tra stranieri, ma le indagini sono in corso

Migrante ucciso a coltellate a Ventimiglia

Il cadavere di un migrante africano, dell'apparente età di 18-20 anni, è stato trovato stamattina sotto il cavalcavia di Roverino, al confine italo francese di Ventimiglia, in provincia di Imperia. Il giovane sarebbe stato ucciso con almeno cinque coltellate. Presentava, infatti, diverse ferite da taglio sull'addome e sul dorso, anche se al momento è impossibile stabilire con quale arma sia stato realmente ammazzato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale compagnia e il sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà della Procura di Imperia.

Al momento gli investigatori stanno raccogliendo le testimonianze di altri stranieri e di passanti, che si pensa possano conoscere la vittima o comunque avere visto qualcosa. Il Comune di Ventimiglia ha anche messo a disposizione il circuito di videosorveglianza cittadino per esaminare i filmati e trovare tracce che possano condurre al colpevole. Si presume che l’omicidio possa essere scaturito in seguito a una lite tra stranieri, una delle ormai innumerevoli. La zona è particolarmente frequentata sia dai migranti, che spesso dormono in tendopoli di fortuna, lungo il letto del fiume, che dai passeur i quali cercano di adescabili, offrendo passaggi clandestini in Francia, dietro lauti compensi.

Non di rado proprio in quella zona si sono consumate anche della rapine e liti tra migranti di etnie diverse o tra stranieri e passeur, che non riescono ad accordarsi sul compenso. Proprio in questi giorni a Ventimiglia è di attualità l’ipotesi di aprire un centro di transito dalle parti della frontiera. Dall’estate del 2020, infatti, è chiuso il centro di accoglienza del parco Roya.

L’allora prefetto di Imperia, Alberto Intini, lo aveva fatto chiudere, un po’ per ragioni legate all’emergenza sanitaria da Coronavirus; un po’ perché quel centro si era trasformato in un albergo con vitto e alloggio gratuito e dove gli ospiti erano in grado di entrare e uscire a proprio piacimento.

Visto che i flussi migratori al confine sono aumentati, col passare dei mesi e che Ventimiglia sta vivendo un’emergenza sociale oltre che umanitaria, è stato deciso di aprire una nuova struttura, diversa da quella precedente, ma in grado di fornire un minimo di assistenza ai migranti.

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