Un migrante su 8 tra coloro che sono stati soccorsi è un minore non accompagnato. Secondo le stime dell’Unhcr, soltanto da gennaio a luglio, ne sono arrivati 11.400 su un totale 83mila persone sbarcate in Italia.
Di queste ultime ben 31.653 sono i minori stranieri di cui si sono perse le tracce. Secondo la relazione presentata dal commissario straordinario del governo Vittorio Piscitelli, solo nell'ultimo anno, sono stati 9754 in più rispetto al 2016 (+44,5%). Di questi irreperibili sono 8372 quelli che sono allontanati dai centri di accoglienza. Alcuni sono scappati in altri Paesi europei, mentre altri si sono dispersi nelle grandi città italiane, correndo il rischio di finire nelle mani della criminalità o di essere vittime della tratta. Nel febbraio 2016 Brian Donald, capo dello staff di Europol, lanciò l'allarme e fece una stima del fenomeno. Si starebbe parlando di 10 mila minorenni scomparsi in tutta Europa. Elena Carnevali, deputata Pd e coordinatrice del gruppo di lavoro sui minori stranieri non accompagnati, interpellata da La Stampa, spiega che "negli ultimi anni gli arrivi sono aumentati e la percentuale degli irreperibili sul totale è rimasta circa un terzo". Ma cresce il numero dei minori non accompagnati (17 mila quelli censiti a luglio) e, perciò, cresce la "fetta di irreperibilità".
Secondo i dati del ministero del Lavoro, a fine maggio, gli irreperibili risultavano essere 5190 e perlopiù provenivano dal Continente africano: Egitto (1002), Eritrea (863), Somalia (853), Afghanistan (529), Guinea (274) e Nigeria (225). A questi vanno aggiunti quelli sfuggiti dai censimenti perché sono riusciti a non farsi foto-segnalare in Italia. Valeria Gerace, legale di Save the Children, spiega che le cause di questo fenomeno sono diverse: "Da una parte ci sono i cosiddetti 'minori in transito', per di più afghani, eritrei e somali, che cercano di velocizzare i ricongiungimenti con i famigliari nel Nord Europa". "Altro caso - aggiumge Gerace - è quello di chi viene dal Sud Sahara, e spesso cerca di raggiungere le loro comunità a Milano e Roma".
"Pur esistendo dei centri di primo livello, delle volte le condizioni alle quali sono sottoposti diventano dei muri reali", ammette la deputata Carnevali in merito ai migranti in transito. La lungaggine burocratiche, i bassi numeri dei rimpatri e i ritardi nella richiesta di ricongiungimento con i famigliari già presenti in altri Stati europei portano i minori a sparire.
L’unico sistema funzionante, quello dello Sprar (il Sistema di protezione per i richiedenti asilo) garantisce solo 2127 posti ai minorenni. "Pochi - ammette Carnevali - ma anche qui entrano in gioco i Comuni: in tanti si oppongono all’accoglienza".
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