Sono giorni pienissimi per Viktor Orban, adesso impegnato in una visita a Roma e la prossima settimana chiamato a volare fino a Washington per un incontro alla Casa Bianca con Donald Trump. Il premier ungherese, proprio dall'Italia, ha fatto discutere per aver rilasciato alcune controverse dichiarazioni sulla guerra in Ucraina e sulla posizione sposata dal presidente statunitense. "L'Unione europea non conta nulla. Donald Trump sbaglia su Putin, andrò da lui per fargli togliere le sanzioni alla Russia", ha affermato Orban aggiungendo che, a suo avviso, l'Europa non sarebbe in grado in nessuno modo di risolvere la contesa tra Kiev e Mosca.
Le dichiarazioni di Orban
"Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L'Europa è totalmente fuori dai giochi", ha spiegato Orban, precisando che presto volerà da Trump per "risolvere il problema delle sanzioni al petrolio". Sull'incontro con Meloni, Orban ha fatto sapere che il punto importante è il futuro dell'economia europea, "perché sulla guerra resta ben poco da fare". Ricordiamo che Trump, stretto alleato del leader ungherese, la scorsa settimana ha imposto sanzioni alla Russia per la prima volta nel suo secondo mandato prendendo di mira Lukoil e Rosneft, nel tentativo di fare pressione su Mosca affinché accetti un cessate il fuoco in Ucraina.
La mossa di Trump ha lasciato perplessi Ungheria e Slovacchia, ovvero i maggiori acquirenti di petrolio russo nell'Unione Europea. "Per quanto riguarda il nostro approvvigionamento energetico nella seconda metà della prossima settimana il primo ministro avrà l'opportunità di discutere personalmente di questa questione con il presidente degli Stati Uniti a Washington", ha riferito il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. Le nuove sanzioni contro Mosca statunitensi non entreranno in vigore prima della fine di novembre, e al momento non stanno creando alcun problema né causando una riduzione delle importazioni di petrolio dell'Ungheria dalla Russia. Dopo quel limite temporale, tuttavia, Budapest potrebbe ritrovarsi nei guai.
La mossa di Trump sul petrolio russo
Orban, non a caso, ha dichiarato che l'Ungheria sta lavorando per trovare un modo per aggirare le sanzioni statunitensi contro le compagnie petrolifere russe. "L'Ungheria, a differenza di molti dei suoi vicini, non ha elaborato alcun piano o fatto alcun passo concreto" per svincolarsi dalle forniture energetiche russe, ha affermato l'ambasciatore statunitense presso la Nato Matt Whitaker, lanciando un chiaro monito all'indirizzo di Budapest.
Orban, ampiamente considerato il leader più vicino al Cremlino all'interno dell'Ue e della Nato, è stato più volte criticato per non aver cercato di ridurre la dipendenza dalle importazioni russe, nonostante l'offensiva del Cremlino in Ucraina.
La questione è diventata un (raro) punto di attrito nel rapporto tra lo stesso Orban e Trump, visto che il presidente degli Stati Uniti ha invitato tutti gli alleati dell'Alleanza atlantica a smettere di acquistare energia russa per spingere Mosca verso autentici negoziati di pace. Chissà come, ma soprattutto se, il primo ministro ungherese riuscirà davvero a far cambiare idea a The Donald sulle sanzioni alla russia.