Migranti nella Manica, Johnson all'attacco: "Pericoloso e criminale"

Boris Johnson critica i migranti che passano per il Canale mediante mezzi di fortuna. "Bo-Jo" cerca la collaborazione francese per frenare il fenomeno

Migranti nella Manica, Johnson all'attacco: "Pericoloso e criminale"

Boris Johnson è preoccupato per la situazione relativa ai migranti che oltrepassano la Manica per raggiungere il Regno Unito mediante mezzi di fortuna o comunque non in condizioni di sicurezza e legalità. Il premier britannico, che deve occuparsi delle trattative con l'Unione europea per la Brexit e del contenimento della diffusione dei contagi da Sars-Cov2, è intervenuto sull'argomento poco fa, mentre si trovava ad Upminister.

Il giudizio è stato piuttosto netto: Johnson ha dichiarato che passare per il canale attraverso dei gommoni è "stupido, pericoloso e criminale". Le dichiarazioni del leader conservatore sono state riportate, tra gli altri, anche dall'Adnkronos. "Bo-Jo" avrebbe bisogno di un'interlocuzione con la Francia di Emmanuel Macron per evitare che alcuni migranti continuino ad operare questi tentativi di viaggio. Johnson non si è nascosto dietro ad un dito, segnalando di aver bisogno della collaborazione della nazione transalpina: "Non c'è dubbio che sarebbe utile se potessimo lavorare con gli amici francesi per impedire (che i migranti) attraversino il Canale", ha fatto presente Boris Johnson, così come ripercorso dall'agenzia sopracitata. Macron, insomma, dovrebbe fare la sua parte.

Ora come ora, il Regno Unito è costretto a far fronte a delle statistiche che non possono non essere notate: in queste settimane è stato registrato un vero e proprio record di sbarchi. Si parla di 4mila persone arrivate nelle modalità contestate da Boris Johnson soltanto in questi primi otto mesi dall'inizio del 2020. Il nuovo corso inaugurato con la vittoria alle elezioni parlamentari prevede una riforma radicale delle politiche migratorie. In questo caso, però, non si tratta di chiudere i confini, ma di evitare il più possibile un fenomeno che rischia di allargarsi a macchia d'olio nel corso delle prossime settimane.

Sullo sfondo dimora anche il tema delle positività da Covid-19 che possono provenire da persone provenienti da altre nazioni. Ma certo non è solo questa la ratio per cui Johnson vorrebbe porre un freno ai viaggi illegali dalla Manica. Il premier inglese ha anche evidenziato ulteriori difficoltà: "Quando le persone arrivano qui - ha dichiarato - è molto, molto difficile rimandarle indietro, anche se sono arrivate qui in modo palesemente illegale".

Mentre il tempo scorre in direzione degli accordi che Uk e Ue devono contrarre per evitare una fuoriuscita drastica, Johnson deve insomma ragionare anche di questi aspetti. La Francia, dal canto suo, ha rivendicato di non essere rimasta con le mani in mano, cercando di far sì che i migranti siano soliti partire illegalmente in direzione della Gran Bretagna. La Brexit, tra i vari aspetti di contorno, dovrebbe prevedere anche un punteggio assegnato a coloro che desiderano emigrare verso il Regno Unito. Stando a quanto circolato in questi mesi, il premier vorrebbe privilegiare il mercato interno, concedendo delle possibilità a persone con mansioni e professionalità tangibilmente richieste dalle dinamiche legate all'occupazione.

Boris Johnson, non è un

mistero, è per la "linea dura" in materia di gestione dei fenomeni migratori. Ma il flusso migratorio che passa per il Canale dipende anche dalle politiche sui confini che vengono messe in campo dall'esecutivo d'Oltralpe.

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