La vicenda del mercantile dirottato da alcuni migranti verso Malta continua a far discutere. La polizia maltese questa mattina, dopo l'attracco della nave nel porto de La Valletta, ha arrestato almeno tre persone accusate di aver dirottato il natante che era diretto in Libia verso le coste del sud Europa. L'operazione messa in atto dai migranti che si trovavano a bordo del mercantile ha preoccupato e non poco le cancellerie europee e soprattutto ha messo in allarme Italia e Malta. Un dirottamento può avere esiti imprevedibili e di fatto potrebbe essere una sorta di "precedente" a rischio emulazione da parte dei altri gruppi di migranti recuperati in mare durante una traversata. Ma dopo il blitz degli agenti maltesi e soprattutto dopo l'arresto dei migranti che avrebbero organizzato e diretto il dirottamento, c'è chi giustifica i migranti che si trovavano a bordo del mercantile. I buonisti di fatto ancora una volta negano l'evidenza, quella del dirottamento, e parlano di un "salvataggio".
In prima linea dalla parte dei migranti ci sono gli attivisti di Sea Watch: "Dobbiamo guardare a queste 108 persone con uno sguardo di umanità e capire che qualsiasi azione compiuta ieri è stata una autodifesa contro le mortali conseguenze che sarebbero state imposte con la forza dall'inumana politica europea delle frontiere", ha affermato ohannes Bayer, presidente della Ong Sea-Watch. A questo punto il portavoce di Sea Watch non vuol sentir parlare di dirottamento e aggiunge: "In Libia sono sistematicamente oggetto di arresti arbitrari, torture, violenze sessuali, rapimenti, estorsioni, schiavitù e persino omicidi. È assolutamente legittimo che persone salvate mentre erano in pericolo di vita in mare rifiutino di essere riportati in Libia, lo stesso posto in cui sanno che avrebbero potuto soltanto continuare ad essere vittime delle più gravi violazioni possibili dei loro diritti e dei trattamenti più degradanti". E la posizione di Sea Watch è simile a quella dell'Osservatore Romano che di fatto "giustifica" il dirottamento: "Dirottatori per necessità", titola l'organo della Santa Sede. "Quella appena trascorsa nel Mediterraneo è stata una notte di forte tensione - scrive il quotidiano della santa Sede -, dopo il ritiro dei mezzi dell’operazione Sophia, con Malta che ha schierato le sue navi militari a difesa delle acque territoriali, e una sola imbarcazione, della ong tedesca Sea eye presente nella zona.
Tutto mentre i trafficanti hanno ripreso a mettere in mare, complici le buone condizioni meteorologiche, un gommone dietro l’altro". Il fronte buonista adesso ha trovato nei dirottatori un nuovo simbolo per le porte aperte...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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