Prima di lasciare Lampedusa, Matteo Salvini ha fatto il punto sulla sua visita all'isola, piegata da settimane sotto il peso di continui sbarchi di migranti irregolari che rendono complicata la gestione dell'hotspot. Il caos delle ultime settimane è emblematico della cattiva gestione della sinistra di un tema che necessita di essere affrontato con serietà, non con il metro del buonismo a tutti i costi tanto caro a una certa parte politica. "Stiamo maturando l'idea un commissario straordinario che arrivi dall'Esercito a gestire i flussi, dei controlli per non gravare solo sulle questure e le prefetture", ha spiegato Matteo Salvini durante un punto stampa.
Il segretario della Lega ha continuato: "Vorrei che i professionisti dell'accoglienza avessero visto i bimbi di 2 anni per terra, a 40 gradi, donne incinte, scene indegne. Si sarebbero vergognati. Non è questa l'accoglienza che un Paese civile può e deve garantire". Al momento, spiega Salvini, "non ho nomi per il commissario straordinario, pensavo però all'esperienza di Figliuolo a livello nazionale e di Bertolaso a livello lombardo. Quando tagli burocrazia e passaggi intermedi e hai una sola persona è più facile".
"La soluzione non è quella di riempire l’Italia di centri per immigrati. Non capisco l'apertura di un centro di accoglienza a Pantelleria, significa dire 'Avanti c'è posto per tutti'", aggiunge il leader della Lega riferendosi all'ultima iniziativa del Viminale per far fronte alla situazione critica dell'altra isola siciliana presa d'assalto dagli sbarchi. Lo scorso anno a Pantelleria sono sbarcate 2500 in tutto, quest'anno sono già 2500 i migranti approdati sull'isola, anche con i kayak, come accaduto nelle ultime ore. Una situazione insostenibile, che si somma a quelle di Lampedusa e di tutti gli altri punti di sbarco, se si considera che dall'inizio dell'anno sono stati in tutto oltre 40mila gli sbarchi nel nostro Paese: "Quando torniamo al governo, l'immigrazione tornerà ad essere un fenomeno controllato e arginato".
Sulla stessa lunghezza d'onda c'è Giorgia Meloni, che in un'intervista andata in onda a Studio aperto ha spiegato che a suo avviso la vicenda degli sbarchi "si deve affrontare a monte, con quello che noi chiamiamo blocco navale, che altro non è che una missione europea, da concordare con le istituzioni Ue, per trattare
insieme alla Libia la possibilità di fermare i barconi alla partenza, l’apertura in Africa degli hotspot, la valutazione in Africa di chi ha diritto ad essere un rifugiato e di chi invece è un immigrato illegale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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