Cronache

"Non a norma". Il Viminale pronto a vietare l'ingresso a due navi Ong

Ocean Viking e Humanity 1 hanno a bordo oltre 250 migranti: il Viminale valuta l'ipotesi di vietare l'ingresso nelle acque territoriali

"Non a norma". Il Viminale pronto a vietare l'ingresso a due navi Ong

Mentre sembra essere in aumento il fenomeno delle partenze dal nord Africa, le ong continuano a operare nel Mediterraneo centrale e a chiedere il porto sicuro. Tuttavia, con il nuovo governo, la strada per le navi ong non sarà così spianata come è stata finora. A quanto si apprende dal Viminale, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha emanato, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, una direttiva ai vertici delle forze di polizia e della capitaneria di porto.

"Controllo delle frontiere e contrasto all'immigrazione"

L'obiettivo è di informare le articolazioni operative che il ministero degli Affari esteri, con note verbali alle due ambasciate degli Stati di bandiera, ha rilevato che le condotte delle due navi Ocean Viking e della Humanity 1 attualmente in navigazione nel Mediterraneo non sono "in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all'immigrazione illegale".

Le condotte delle due imbarcazione, sulla base dell'articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni unite sul diritto del mare, saranno valutate ai fini dell'adozione da parte del titolare del Viminale, in qualità di autorità nazionale di pubblica sicurezza, del divieto di ingresso nelle acque territoriali.

La situazione è in corso di monitoraggio da parte del ministro degli Interni. Poche ore fa, intervistato dal Giornale radio Rai, Matteo Piantedosi, ha sottolineato che "la salvezza delle persone e l'approccio umanitario" sono due capisaldi della linea di governo e che, anche a fronte di questo, "tutto quello che può essere finalizzato a prevenire che ci siano questi viaggi, che a volte si trasformano in viaggi della morte, sarà alla nostra attenzione".

Soccorso senza avvisare gli Stati: le motivazioni della direttiva

Alla base delle note verbali del ministero degli Esteri che hanno portato alla direttiva del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, inviata ai vertici delle forze di polizia e della capitaneria di porto, c'è una fattispecie molto precisa. Le condotte delle due navi attualmente in navigazione nel Mediterraneo, infatti, non sono "in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all'immigrazione illegale". Infatti, secondo quanto si apprende, "le operazioni di soccorso sono state svolte in piena autonomia e in modo sistematico in area Sar senza ricevere indicazioni dalle Autorità statali responsabili di quell'area Sar, ovvero Libia e Malta, che sono state informate solo a operazioni avvenute". Pare che anche l'Italia sia stata avvisata solo a operazioni concluse.

Fine dell'era Lamorgese

Con questo primo atto di Matteo Piantedosi si conclude l'era Lamorgese, che ha consentito l'ingresso nel nostro Paese a decine di migliaia di migranti senza controllo. Al momento, sono quasi 80mila. Con l'insediamento di Matteo Piantedosi al Viminale, la prima stretta è proprio sulle ong, da più parti considerati dei veri e propri taxi del mare per il trasporto dei migranti irregolari in Italia. L'Italia torna a difendere i suoi confini e a tutelare la sicurezza interna, valutando di volta in volta la posizione delle navi delle organizzazioni non governative, soprattutto di quelle che non battono bandiera italiana.

Il periodo di gestione del Viminale di Luciana Lamorgese è stato disastroso. Dal suo insediamento c'è stato un incremento esponenziale degli arrivi nel nostro Paese e non si contano i miliardi di euro dei contribuenti spesi per la gestione dei migranti irregolari negli ultimi due anni, nonostante le tantissime criticità. Lampedusa è stata più volte al collasso con quasi 2000 migrantial suo interno a fronte dei 350 consentiti, con ritardi nei trasferimenti che hanno portato al caos. Alle navi ong sono stati aperti tutti i porti, compreso quello di Salerno nei giorni più caotici in cui l'Italia era al collasso nella gestione. Una situazione alla quale, ora, Matteo Piantedosi lavora per mettere un freno.

"Bene l’intervento del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a proposito di due ong: come promesso, questo governo intende far rispettare regole e confini", ha commentato Matteo Salvini.

La posizione di Giorgia Meloni

Durante il suo discorso programmatico alla Camera per la fiducia, Giorgia Meloni ha parlato dell'idea di istituire una sorta di "piano Mattei", ossia "un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane, anche per contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista, soprattutto nellarea sub-sahariana. Ci piacerebbe così recuperare, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il nostro ruolo strategico nel Mediterraneo".

Gli obiettivi di Giorgia Meloni sono chiari: "Questo governo vuole perseguire una strada, poco percorsa fino ad oggi: fermare le partenze illegali di migranti, spezzando finalmente il traffico di esseri umani nel Mediterraneo". E pungendo la sinistra e la sua ideologia, il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Se non volete che si parli di blocco navale lo dirò così: è nostra intenzione recuperare la proposta originaria della missione navale Sophia dell'Unione europea che nella terza fase prevista, anche se mai attuata, prevedeva proprio il blocco delle partenze dei barconi dal nord Africa".

La replica del ministro Piantedosi

Le parole di Giorgia Meloni in Aula sono state apprezzate dal ministro, ex prefetto, che ha sottolineato come il premier abbia mostrato "la centratura giusta". Piantedosi ha poi aggiunto: "Controllare i flussi significa prevenire le morti in mare, prevenire le partenze e lavorare per lo sviluppo dei Pesi di provenienza. Serve umanità e rigore". Uscendo dal Transatlantico, dove è stato intercettato, ha poi spiegato: "I decreti sicurezza sono ancora vigenti in parte.

Ogni tempo il suo strumento strumento normativo, vedremo quale architettura normativa adottare".

Commenti