Milano, immigrati in stazione. ​Ecco la soluzione del Comune

Fino a mercoledì ci saranno a disposizione due locali dentro la stazione come "centro di smistamento". Da quel giorno tutto sarà trasferito in locali attigui

Milano, immigrati in stazione. ​Ecco la soluzione del Comune

Era un panorama piuttosto degradato quello che appariva, stamani, a chi arrivava a Milano attraverso una delle sue porte principali, la Stazione Centrale. I profughi, allontananti dai mezzanini dentro la stazione dove stavano da giorni, si erano disordinatamente accampati un po' qua e un po' là, con i turisti che facevano lo slalom con i loro trolley tra le masserizie degli immigrati. Così fino al tardo pomeriggio quando, dopo un lungo vertice del comitato di sicurezza che si è svolto proprio in stazione ed è durato tutto il giorno, è stato decisa una soluzione ponte.

Fino a mercoledì ci saranno a disposizione due locali dentro la stazione come "centro di smistamento". Da mercoledì tutto sarà trasferito in locali attigui. Intanto il comune ha messo a disposizione nell’ex Cie di via Corelli, altri 300 posti. Ma i profughi difficilmente vorranno allontanarsi dalla stazione. La situazione è scoppiata dopo la chiusura, nella notte, dei due grandi spazi che costituiscono l’ammezzato dell’ingresso della stazione e che prima fungevano da punto di raccolta dei nuovi arrivi. Reti e paratie pubblicitarie, infatti, ne impediscono l’accesso, dopo che sono stati allontanati tutti i profughi. E così, mentre nella parte più interna della stazione andava in scena un inedito Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per dare una risposta ai problemi di sovraffollamento migratorio fuori ci si confrontava con la caotica realtà creata dall’allontanamento. Tra la Galleria delle carrozze e piazza Duca D’Aosta c’erano una decina di volontari del Comune che distribuivano bottigliette d’acqua e snack, una ventina di soccorritori della Croce Rossa Italiana, il centro medico mobile - un piccolo container, chiuso per pausa pranzo - e alcune guardie giurate.

"Qui ci sono profughi accampati che dormono per terra e orinano nelle aiuole davanti ai turisti esterrefatti - dice un taxista che da anni lavora in Centrale - e non si vede una divisa se non ogni tanto". La questura ha precisato che nel turno del mattino hanno operato "nove pattuglie" e altrettante nel pomeriggio. "La sicurezza in Stazione non è in discussione", ha ribadito anche il questore Luigi Savina, a margine del vertice. "Ma qualcuno sta facendo dei controlli sanitari?" chiede un anziano a un soccorritore della Cri. "Noi no di sicuro". In piazza, all’ora di pranzo, non c’era nemmeno una toilette chimica. "Gli immigrati che stazionavano sui due mezzanini sono stati allontanati tra le 22 e mezzanotte e portati altrove - ha detto all’ANSA un agente - ma il problema è che ora ne arriveranno di nuovi, che avendo l’intenzione di partire nelle successive 24/36 ore non si vorranno allontanare".

"Sì - ha confermato un ferroviere - quando li abbiamo allontanati dai due grandi mezzanini dell’ingresso, abbiamo dovuto procedere a una completa disinfestazione per le condizioni igienico-sanitarie in cui si trovavano".

"Sull’immigrazione c’è un problema, e che il problema c’è basta andare in giro per le città, nelle stazioni, alla Centrale a Milano, per rendersene conto, per questo ho semplicemente sollevato un problema e ho invitato il Governo a risolverlo". Lo ha scritto sul suo profilo Facebook il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni.

"Si stanno facendo dei passi avanti, intanto la stazione ha ritrovato la dignità e stiamo cercando di ripulirla", ha commentato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ha partecipato al summit sulla sicurezza al piano dei binari.

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