Milano, Monza e Parma: le prime chiusure dei reparti Covid-19

Cala il numero dei pazienti ricoverati. E negli ospedali alcuni reparti Covid-19 hanno chiuso: la gioia dei medici

Milano, Monza e Parma: le prime chiusure dei reparti Covid-19

I numeri dei pazienti ricoverati in terapia intensiva diminuiscono, così come quello dei casi positivi al nuovo coronavirus. Da qualche settimana, la situazione negli ospedali è in lento miglioramento. Dal Niguarda di Milano, fino al Policlinico di Monza, sono diverse le strutture che hanno chiuso alcuni reparti Covid-19.

Lo scorso 19 aprile, l'ospedale Niguarda di Milano ha chiuso una delle cinque terapie intensive, che era stata aperta appositamente per fronteggiare l'ondata di pazienti causati dal nuovo coronavirus. A comunicarlo era stata l'Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda che, su Facebook, aveva condiviso un video in cui si vedevano medici e infermieri festeggiare per quella che era stata definita una "prima buona notizia". "È un piccolo passo, ma importantissimo- si legge nel post- L'emergenza non è terminata e non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Ma una prima buona notizia c'è. Il calo degli ultimi giorni di nuovi pazienti positivi ci ha permesso di chiudere una delle 5 terapie intensive che in questi due mesi abbiamo dovuto aprire per l'assistenza dei malati Covid". Si tratta di 27 posti letto, ormai vuoti.

Qualche giorno prima, aveva chiuso anche un reparto Covid-19 del Policlinico di Monza, rimasto vuoto dato che i pazienti, ormai guariti, erano stati dimessi. A dare l'annuncio, medici e infermieri affacciati dal balcone. Il video, condiviso anche dal direttore sanitario Alfredo Lamastra, è subito diventato virale sul web, contagioso come la gioia di chi ha lavorato ininterrottamente per settimane.

Sono i primi, timidi segni di un miglioramento della situazione, anche se la paura di una ricaduta è dietro l'angolo: medici e infermieri invitano a non abbassare la guardia, nonostante le prime buone notizie.

"Covid 3 chiuso", si legge su un cartello bianco esposto dal personale dell'ospedale di Vimercate, in provincia di Monza, lo scorso 23 aprile. "Un primo traguardo è stato raggiunto- ha commentato a MonzaToday il direttore di Anestesia e Rianimazione, Giorgio Gallioli-È un bel segnale: la conferma di una minore pressione e aggressività del virus. Insomma quanto registrato a Vimercate conferma che la fase più acuta della malattia necessita in misura minore, rispetto a qualche giorno fa, di un trattamento intensivo. Anche la nostra organizzazione del lavoro respira un po'".

Quattro giorni fa ha chiuso anche uno dei reparti Covid dell'ospedale di Varese, che ha curato 56 pazienti. A commentare la notizia anche il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana: "Oggi buone notizie anche dall'ospedale di Varese- ha detto- è stato chiuso un intero reparto dedicato ai pazienti Covid. Si tratta di decine di posti letto, allestiti anche in alcune sale operatorie, che ora sono state liberate. È un altro passo verso il ritorno alla normalità".

Infine, ieri è arrivata la notizia della chiusura del padiglione 26 dell'ospedale Maggiore di Parma, che era stato adibito alla cura dei pazienti affetti da nuovo coronavirus.

In un video, condiviso su Facebook dal sindaco della città, immortala la gioia di medici e infermieri, che festeggiano la buona notizia. "Oggi chiude il padiglione 26 (Covid) all'ospedale di Parma- ha scritto il primo cittadino- La forza e il cuore dei nostri ragazzi. Grazie di esserci, a tutti voi. Ce la faremo".

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