Coronavirus

Miozzo: "Tamponi ai bambini ogni lunedì? Una ipotesi surreale..."

L’ex coordinatore del Cts ha spiegato che servirebbe invece studiare un piano per il tracciamento

Miozzo: "Tamponi ai bambini ogni lunedì? Una ipotesi surreale..."

Puntuale è arrivata la risposta di Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts, ora consulente del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, che in una intervista a “Radio Anch’io”, ha tenuto a precisare: "Non mi è mai passata per l'anticamera del cervello l'idea di far fare otto milioni di test tutti i lunedì mattina perché è surreale e improbabile".

Era solo una ipotesi

Negli ultimi giorni si era infatti ipotizzato che per consentire la riapertura delle scuole, tutti gli alunni, compresi quelli frequentanti gli asili nido e le materne, il primo giorno di scuola si sarebbero dovuti sottoporre a tampone rapido. Inoltre, sempre secondo quanto emerso, che il test si sarebbe dovuto ripetere ogni settimana e, nel caso in cui un alunno fosse risultato positivo, l’intera classe avrebbe fatto il tampone molecolare.

Subito era poi venuto fuori che per fare i tamponi salivari, veloci e adatti anche ai più piccoli, mancavano però le autorizzazioni. In Italia infatti, i test salivari non sono ancora stati autorizzati e l’Istituto superiore di sanità sta valutandone la conformità in questi giorni. Ma difficilmente il via libera arriverà per Pasqua.

A fare chiarezza, adesso è arrivato il diretto interessato che ha spiegato: "Il piano Miozzo è una bellissima invenzione, io ho semplicemente raccontato al ministro Bianchi l'esperimento della Provincia Autonoma di Bolzano che prevede esattamente questa cosa qua. Gli inglesi su raccomandazione di una rivista scientifica, che è Lancet, danno delle indicazioni di questo tipo, detto ciò si deve poi declinare sulla capacità che abbiamo di poter fare queste cose, il che non può essere il tampone tutti i lunedì".

Ecco cosa si intende con "piano Miozzo"

Cosa si intende quindi con piano Miozzo? Semplicemente studiare delle ipotesi e vedere se sono realizzabili, tenendo presente l’obiettivo che ha rimarcato anche il premier Mario Draghi: la riapertura delle scuole. Ha quindi continuato: “Poi se si può riaprire, campionando in zone particolarmente a rischio, questo si tratta di studiarlo. Il commissario Figliuolo è assolutamente disponibile a studiare ipotesi che vadano in questo senso, certamente non siamo matti abbastanza per immaginare una cosa del genere, pensi che 'Lancet' propone due test a settimana".

Secondo Miozzo si dovrebbe tornare a tutte quelle indicazioni e procedure pensate per ridurre il rischio “perché bisogna rivitalizzare questi aspetti, immaginare la movimentazione dei ragazzi nel modo migliore possibile e poi vediamo". Il consulente del ministero dell'Istruzione ha spiegato che gli studenti che dovranno sostenere la maturità negli ultimi due anni, in alcune regioni sono andati a scuola per tre settimane.

L’ex coordinatore del Cts ha infine sottolineato che i reparti di neuropsichiatria infantile sono zeppi.

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