Miracolo, il governo ubriaco fa sparire il vino da tavola

Miracolo, il governo ubriaco fa sparire il vino da tavola

Alle foto politiche taroccate siamo abituati sin dall'invenzione della fotografia. La specializzazione spetta alle dittature, specialmente si direbbe a quelle comuniste. Ci sono le celebri immagini di Stalin e di Lenin in cui, di volta in volta, scompare uno dei presenti, caduto in disgrazia, e quella della nuotata di Mao Tse-tung palesemente falsa in un'epoca senza photoshop. Ma è normale, tutti i governi, come le famiglie e gli individui, tendono a «venire bene», a fare bella figura. Ciò che colpisce, dunque, nell'immagine pubblicata su Twitter dal capo del governo Giuseppe Conte, è piuttosto l'ingenuità, sua o (spero) dei suoi collaboratori. Il testo recita: «Dopo una giornata fitta di impegni, cena natalizia con tutti i ministri». Bravi, a Natale ci si vuole bene e si festeggia, magari in un ristorante qualsiasi come quello che ci mostrate, se si tratta di un governo in difficoltà economica e politica. Se non che, basta guardare un secondo in più la parata dei sorrisi ministeriali e il loro desco, per capire che la posa, per quanto studiata, è stata studiata male. I commensali di sinistra hanno tutti una bottiglia di acqua minerale verde, credo Nepi leggermente frizzante; i commensali di destra hanno tutti una bottiglia bianca, con acqua naturale. Forse i responsabili del cerimoniale impazziti - li hanno divisi in base alla preferenza sulle bollicine? O, peggio ancora, inesausto di litigare su tutto, il governo si è diviso anche sulle acque? Poi, la vera sorpresa. Sulla lunga tavolata dell'allegra compagnia, non c'è neanche una bottiglia di vino, eppure i bicchieri da vino ci sono, immacolati, virginali. Si potrebbe pensare che il pasto debba ancora cominciare, ma no: qualcuno ha ancora sul piatto il panettone. Abbiamo dunque un governo di astemi? Penso piuttosto un governo che vuole apparire sobrio. Qualcuno deve avere detto ai camerieri «Ahò, fate sparire il vino, se no sai le battute che ci fanno...». Perché il vino c'era, si distingue bene qualche macchia, subito a destra, e qualche bicchiere contiene vino bianco. E non si dica che i camerieri versavano il vino, perché dove si versa il vino si versa anche l'acqua. Completa l'imbarazzante sensazione umoristica il ministro dell'Economia che, al centro, imbraccia l'immancabile chitarra. Avrà cantato «Ma che ce frega, ma che ce mporta / se l'oste al vino ci ha messo l'acqua / e noi je dimo e noi je famo / c'hai messo l'acqua / nun te pagamo». (Cit: «La società dei magnaccioni», di Lando Fiorini.) Colpisce anche l'espressione, accanto a un Di Maio immancabilmente ridanciano, di un Franceschini dall'aria desolata, in fondo, a capo chino. Sono andato a vedere, non l'ha retwittata. Coraggio, ministro, anche questa foto è un problema culturale. Insomma, l'immagine natalina di Conte è una piccola zappata sui piedi, mentre scrivo ha avuto 2021 commenti, e si fa fatica a trovarne uno benevolo.

Cito solo il primo: «Le stranezze di questa foto testimoniano che non state bene». Potrebbe trattarsi di antipatie politiche, ma anch'io l'ho rilanciata con un commento neppure malevolo, e ho avuto lo stesso risultato. Forza, Conte, faccia meglio a Capodanno, lo spumante è d'obbligo.

@GBGuerri

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