La logica dei numeri è sempre la più coerente. Sa aderire alla realtà meglio delle parole. È per questo che Laura Coglitore, presidente romano dell’Associazione liberi amministratori condominiali (Alac), prende la calcolatrice. Il dito scorre sulle bollette di uno dei tanti condomini in sofferenza per il rialzo dei costi energetici: a gennaio 2021 sono stati consumati 21.688 metri cubi di gas e la bolletta valeva 18.567 euro, nel gennaio dell’anno successivo i consumi sono addirittura diminuiti (21.126 m3) ma l’importo è quasi raddoppiato (34.067 euro). Fa il calcolo, spalmando il dovuto per il numero degli interni: "Sono mediamente 80 euro in più al mese a nucleo familiare, 480 se consideriamo il semestre". Si tratta ovviamente di un calcolo a spanne.
La bolletta d’altronde è quella di gennaio, quando guerra in Ucraina e turbolenze energetiche erano ancora argomenti da fantascienza. "Capite bene l’impatto che tutto ciò sta avendo sulle famiglie che uscivano già provate da due anni di pandemia", ragiona la rappresentante Alac. "Gli amministratori di condominio – continua – non sanno più a chi dare i resti, da un lato ci sono le imprese energetiche che battono cassa, dall’altro gli inquilini allo stremo con morosità pregresse che faticano a saldare". E l’inverno è alle porte. Il risultato? "Staccano le utenze e interi condomini rimangono coi rubinetti del gas a secco. È un segnale inquietante, per ora il clima è ancora accettabile, ma cosa accadrà quando arriverà dicembre?", si domanda preoccupata.
È qualcosa che somiglia molto a un ricatto. Un modo per mettere spalle al muro gli utenti, per spingerli a saldare le morosità. E c’è qualcuno che si ribella. Succede alla periferia est di Roma, nei palazzoni tinteggiati di blu dagli artisti di strada. "Tutto il palazzo è sceso nell’androne e gli abbiamo levato i ferri di mano", così un inquilino delle case popolari descrive l’accoglienza riservata ai tecnici del gas. Una reazione di pancia, di fronte a quello che qui tutti definiscono "un sopruso". Non è servito ad evitare il distacco delle utenze: "Sono almeno quindici quelle interrotte", raccontano i beninformati. La preoccupazione è tanta: "È vergognoso lasciare al freddo gli anziani, qui ce ne sono tantissimi e con le pensioni che si ritrovano sono i primi a finire nei guai", ci spiega una residente.
Chi crede che la questione riguardi solo i quartieri periferici e svantaggiati si dovrà ricredere. La bolletta salata, parafrasando il principe de Curtis, è una livella. Colpisce indiscriminatamente. Così anche nelle zone più centrali c’è chi non ce la fa. Magari sono solo alcuni, il 10 per cento, ma se hai l’impianto a gas centralizzato succede che il distacco colpisce in blocco l’intero condominio, come è accaduto in alcuni stabili a Roma nord. "Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di interruzioni arbitrarie per morosità incolpevole", spiega Daniela Roscio, legale della Federconsumatori. È in prima linea per scongiurare il distacco delle utenze e ottenere la dilazione dei pagamenti. Sulla sua scrivania si stanno accumulando pratiche su pratiche.
"Le aziende che forniscono gas ed energia elettrica, soprattutto quelle di piccole dimensioni, sono in difficoltà per colpa dei rincari sul prezzo della materia prima e cercano di fare cassa recuperando i crediti, anche con pratiche scorrette", racconta. L’interruzione del servizio, spesso, avviene persino prima che siano scaduti i termini fissati dal fornitore principale per saldare i pregressi. "È una strategia: si affrettano a staccare nel mese di ottobre – continua la legale – per mettere sotto pressione gli utenti in previsione dell'8 novembre, giorno in cui di norma partono i riscaldamenti". È un fenomeno in crescita, che rischia di avere ripercussioni immense sul piano sociale e dell’ordine pubblico.
I puntuali episodi di cassonetti incendiati e barricate, sinora appannaggio dei soli inquilini degli alloggi popolari, che ogni inverno devono fare i conti con impianti di riscaldamento vetusti e assenza di manutenzione, potrebbero moltiplicarsi.
Bisogna fare presto, che sia uno scostamento di bilancio o il disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas poco importa: "Purché si agisca in fretta, le morosità sono già a livelli mai visti e la situazione può diventare esplosiva".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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