Cronache

"L'Rt sale in sette regioni". E cambiano ancora i colori

L’indice di contagio nazionale in aumento da 0,84 a 0,95: "Si rischia un nuovo rapido aumento diffuso dei contagi"

"L'Rt sale in sette regioni". E cambiano ancora i colori

L'indice Rt nazionale sale a 0.95 in 7 Regioni ma resta, in media, al di sotto della soglia critica 1. Questo, in estrema sintesi, il contenuto della bozza relativa al monitoraggio settimale dell'Iss, in collaborazione con il Ministero della Salute, sull'andamento dell'epidemia Covid-19 in Italia. Tra le Regioni ad "alto rischio" vi sono Umbria e Provincia Autonoma di Bolzano. Abruzzo, Toscana, Liguria e Provincia di Trento passeranno in fascia arancione a partire da domenica 14 febbraio.

I dati del report settimanale

Stando a quanto si apprende dalla bozza relativa al monitoraggio dei contagi - la conferma ufficiale dei dati giungerà in serata - l'indice Rt nazionale sarebbe in sensibile risalita passando dallo 0,84 della scorsa settimana allo 0,95 per quella attuale. Tuttavia, la media nazionale resta al di sotto della soglia critica (valore 1) oscillando tra lo 0,86 e l'1,06. Ad oggi, l'Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano rientrano nello scenario di "rischio elevato" secondo le linee guida stabilite con il DM 30 Aprile 2020. Scendono, invece, a 10 le Regioni a "rischio moderato" - la scorsa settimana erano 11 - mentre le restanti 9 sono a "rischio basso". Nella settimana di monitoraggio Covid in Italia, in base alla bozza Iss-Ministero Salute, solo Sardegna e Valle d'Aosta, hanno un'incidenza settimanale sotto i 50 casi per 100.000 abitanti (soglia oltre la quale il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità); l'incidenza supera invece la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti in tre casi: PA Bolzano (770,12 per 100.000 abitanti) PA Trento (254,85 per 100.000 abitanti) e Umbria (283,28 per 100.000 abitanti). L'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni rimane sostanzialmente stazionaria: 269,79 per 100.000 abitanti (25/1-07/2) contro 273,01 precedente.

Diminuisce il tasso di occupazione delle terapie intensive

Diminuisce da 7 a 5, il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti sopra la soglia critica. Nelle terapie intensive il valore nazionale e' sotto la soglia critica del 30%, a quota 24%. Il numero delle persone ricoverate nelle terapie intensive scende da da 2.214 (02/02/2021) a 2.143 (09/02/2021). Anche nelle aree mediche è in diminuzione, passando da 20.317 (02/02/20201) a 19.512 (09/02/2021).

Quali sono le Regioni che cambiano colore

Le Regioni che da domenica 14 febbraio passano in arancione sono: Toscana, Provincia di Trento, Abruzzo e Liguria. La Sicilia, dove l'Indice Rt non desta particolare allarme, diventerà gialla. Come ben ricorda il sito di Repubblica.it, attualmente le Regioni in fascia gialla sono 15 con la Puglia che, a seguito di una rettifica dei dati, è rientrata tra quelle a "rischio moderato" già dallo scorso 11 febbraio. In Toscana, che passerà in arancione, ci saranno dei lockdown locali tra Chiusi e, molto probabilmente, anche nella zona di San Sepolcro. Stessa sorte per l'Abruzzo dove Chieti e Pescara sono sottoposte a limitazioni più stringenti per gli spostamenti e le aperture delle attività.

Gli esperti: "Rischio risalita dei casi"

A detta degli esperti, il rischio di una "terza ondata" non è ancora da escludere. Secondo la Cabina di Regia Il rallentamento nella diminuzione dei casi potrebbe "preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente mantenute misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale". Ovviamente si tratta di previsioni misurate in base alla disponibilità dei dati attuali.

Un caso su 5 positivo a variante inglese

Da un'indagine condotta dalle Regioni risulta che secondo l'indagine condotta dalle Regioni che hanno inviato al ministero e all'Istituto superiore di sanità i risultati dei test realizzati dal 3 e il 4 febbraio, come indicato in una circolare della scorsa settimana. A livello nazionale, la stima di prevalenza della cosiddetta "variante inglese" del virus Sars-CoV-2 è pari a 17,8%. Sono i risultati preliminari della flash survey condotta dall'Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali. I campioni analizzati sono stati in totale 852 per 82 laboratori, provenienti da 16 regioni e province autonome, ripartiti in base alla popolazione. Il range di prevalenze sembra suggerire una diversa maturità della sub-epidemia determinata probabilmente da differenze nella data di introduzione della variante stessa. E' presumibile pertanto che tali differenze vadano ad appiattirsi nel corso del tempo. "Il risultato dell'indagine ci dice che nel nostro Paese, - riferisce l'Iss - così come nel resto d'Europa (in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania sopra il 20%), c'è una circolazione sostenuta della variante, che probabilmente è destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi. La necessità di monitorarne attentamente la prevalenza deriva dalla sua maggiore trasmissibilità rispetto al virus originale. Un attento monitoraggio ci consentirebbe, assieme al rafforzamento delle misure di mitigazione, di contenere e arginare gli effetti della nuova variante mentre si prosegue con le vaccinazioni, che restano comunque efficaci anche contro il virus mutato".

Divieto di spostamento prorogato fino al 25

Stando a quanto riporta Huffngitonpost.it, il Consiglio dei Ministri avrebbe approvato il decreto legge Covid. Dunque, il blocco degli spostamenti tra Regioni, anche se gialle, è prorogato al 25 febbraio. "Dal 16 al 25 febbraio sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.

È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”, riferiscono fonti governative.

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