Da Monza a Siret: 1.600 km per portare in salvo una bimba ucraina malata di leucemia

Il viaggio della speranza in ambulanza per permettere a una bambina ucraina di proseguire le cure contro la leucemia: la missione del Cisom

Da Monza a Siret: 1.600 km per portare in salvo una bimba ucraina malata di leucemia

L'ambulanza del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta - Cisom è arrivata all'ospedale san Gerardo di Monza lo scorso 11 marzo con una paziente speciale. Lei è una bimba di 5 anni affetta da leucemia e proveniente dall’ospedale clinico pediatrico regionale di Chernivtsi, nella regione occidentale dell’Ucraina. I volontari del Cisom sono partiti da Besana Brianza in direzione della dogana di Siret, in Romania. Un viaggio che ha tagliato l'Europa orientale, attraversando la Slovenia e l'Ungheria, per arrivare fino al confine con l'Ucraina.

È lì che attendevano la bimba e sua mamma, pronte a lasciarsi alle spalle la guerra per proseguire le cure in un Paese lontano ma, al momento, molto più sicuro. L'ambulanza è partita dall'Italia con i volontari e con la zia della bambina. Con loro è partito anche un mezzo di supporto del Cisom, che ha scortato il gruppo durante tutto il viaggio. Hanno percorso 1600 chilometri in tre giorni per portare in salvo la bambina e permetterle di continuare a sperare in un futuro ed è stato emozionante per i volontari prendersi cura della bimba e di sua madre, che in quel momento si sono completamente affidate nelle mani di Norman, Sergio, Carmelo e Manuele, fino a quel momento degli sconosciuti.

"Più ci avvicinavamo al confine con l’Ucraina, più lo scenario cambiava. File di macchine targate Ucraina in coda per ore alla barriera tra la Romania e l’Ungheria. Un flusso di macchine interminabile. È stata un’immagine forte, ci ha catapultati nell’emergenza e ci ha fatto toccare con mano ciò che la popolazione, anche dei Paesi vicino, sta affrontando da più di quindici giorni", ha raccontato Sergio Greco, responsabile dei rapporti istituzionali con il Comune di Milano per il Cisom.

L'Europa l'aveva dimenticato, aveva quasi attuato un meccanismo di rimozione, lo stesso che si innesca quando vogliamo dimenticare un dolore troppo forte, ma la guerra è anche questo. "Arrivati a Siret, davanti ai nostri occhi ci siamo trovati un paesaggio triste, persone stremate, infreddolite che dopo ore, con la sensazione di pericolo, tra bombe e posti di blocco sono finalmente riusciti a raggiungere il confine insieme ai propri cari e compagni a quattro zampe o con i soli vestiti che si ha indosso, perché era troppo forte la paura di rientrare in casa per prendere lo stretto necessario, qualche ricordo metterlo in un trolley e fuggire via il più lontano possibile", ha spiegato ancora Greco.

Il lavoro del Cisom non si è esaurito con il trasporto della bimba fino all'ospedale, perché l'associazione continua a lavorare per raccogliere derrate e materiali di supporto per la popolazione ucraina. Da tutta Italia arrivano aiuti che vengono smistati nel centro operativo di Milano per poi partire in direzione dell'Ucraina, e fornire in questo modo supporto alle popolazioni in guerra. Chiunque può contribuire con coperte pesanti e sacchi a pelo, purché sanificati e confezionati, abiti invernali e capi di intimo nuovi per uomo, donna e bambini.

Graditi anche generi alimentari a lunga conservazione facili e resistenti da trasportare (no vetro e cartone), prodotti per l'igiene personale e medicinali. Per maggiori informazioni su come contribuire alla raccolta Cisom nella propria città è possibile consultare il sito dell'associazione.

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