Cronache

Svolta nel giallo di Crema: i resti nell'auto di Sabrina Beccalli sono umani

Il verdetto dei medici legali: sono umani i resti ossei nella Panda di Sabrina Beccalli. Per la conferma si attende la comparazione del Dna di Sabrina

Svolta nel giallo di Crema: i resti nell'auto di Sabrina Beccalli sono umani

Non si trattava di un grosso cane. I resti ossei trovati nella Fiat Panda carbonizzata di Sabrina Beccalli sono umani. A confermare se appartengono alla trentanovenne scomparsa la notte di Ferragosto a Crema sarà la comparazione del Dna. I resti sono stati analizzati questa mattina all'Istituto di medicina legale di Milano. L'anatomopatologa Cristina Cattaneo, l'antropologa Debora Mazzarelli e il tossicologo Domenico Di Candia, alla presenza dei consulenti di parte Angelo Grecchi e dell'ex capo del reparto speciale dell'Arma Luciano Garofano, hanno analizzato i 30 frammenti ossei che apparterrebbero ad un essere umano e non a un cane come indicato all'inizio dai due veterinari incaricati di fare le prime perizie. Un'analisi che era stata già contestata dall'avvocato di Pasini, Paolo Sperolini. Il legale aveva riportato il parere di un altro medico legale secondo il quale tra le ossa carbonizzate rinvenute ci sarebbe stata anche una clavicola umana. Sviluppi decisivi nelle indagini sono attesi per lunedì 14 settembre. Il pool dei consulenti della procura di Cremona e i periti delle parti si troveranno nell'officina di Offanengo per fare ulteriori rilievi sulla Panda bruciata.

Ad indicare che quei frammenti nell'auto erano di Sabrina era stato Alessandro Pasini, l'amico della donna accusato di omicidio e distruzione di cadavere. Il quarantacinquenne aveva confessato di aver messo il corpo della donna nel bagagliaio della Panda poi data alle fiamme. Tra gli ultimi sviluppi delle indagini anche i primi risultati dei rilievi del Ris nella casa della ex di Pasini. Nell'appartamento di via Porto Franco a Crema in località Vergonzana, dove l'uomo e Sabrina Beccalli si sarebbero visti nella notte tra il 14 e il 15 agosto scorsi, non è stata trovata alcuna traccia di droga. Una svolta importante che smentirebbe la ricostruzione fornita da Pasini. L'uomo, interrogato, aveva detto di averla consumata lì insieme a Sabrina sostenendo che poi la donna sarebbe morta di overdose.

La notizia, riportata da La Provincia di Crema che cita ambienti investigativi, arriva dopo un ulteriore sopralluogo nell'abitazione che, secondo i piani di Pasini, sarebbe dovuta saltare in aria dopo il taglio dei cavi del gas per distruggere tutte le prove della presenza dei due. Per questo motivo l'uomo è indagato anche per crollo di costruzioni. Inoltre, tale indiscrezione, se confermata, smonterebbe definitivamente la versione del fermato.

Pasini ha sempre sostenuto di essersi recato a casa della ex con Sabrina per consumare droga e che la donna sarebbe morta a seguito di un mix letale di cocaina ed eroina.

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