Coronavirus

Caos decessi dopo il vaccino: ora i pm indagano sulle reazioni

Le morti sospette del sottufficiale della Marina e dell’agente dell’Anticrimine hanno fatto partire le indagini. I familiari vogliono vederci chiaro

Caos decessi dopo il vaccino: ora i pm indagano sulle reazioni

Sono partite le indagini per fare chiarezza su due morti sospette, quella di Stefano Paternò, 43enne sottufficiale della Marina militare e quella dell’agente dell’Anticrimine Davide Villa di 50 anni: entrambi avevano ricevuto la prima dose di vaccino Astrazeneca. Per l’esattezza potrebbe essere stata proprio la dose di siero ad aver prodotto effetti letali nei due casi. Paternò è morto poche ore dopo l’inoculazione, mentre Villa è deceduto dopo ben 12 giorni di agonia. E in entrambi i casi si trattava di due fiale prese dallo stesso stock, il lotto ABV2856, sequestrato dalla Procura di Siracusa. Una strana coincidenza, tanto da aver portato ieri l’Aifa a ritirare su tutto il territorio italiano il lotto indagato.

Le morti sospette

Come riportato dal Corriere della Sera, dopo l’inchiesta aperta dal procuratore Sabrina Gambino di Siracusa, ieri anche il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro a aperto un’indagine. Gambino aveva dato inizio all’inchiesta subito dopo aver ricevuto l’esposto della moglie del sottufficiale Paternò, Caterina Arena. Oltre alla moglie, il 43enne ha lasciato anche due figli, uno di 14 e l’altro di 12 anni. Nell’esposto la donna aveva sottolineato il breve tempo trascorso tra l’iniezione e il decesso. Al momento sono dieci gli indagati per omicidio colposo, che vanno dall’azienda farmaceutica, alla catena di distribuzione del vaccino fino ai sanitari che hanno inoculato la dose di siero al militare. Da capire se possa essere stato fatto un errore umano durante il trasferimento del vaccino nelle fiale. Il procuratore Zuccaro ha deciso di procedere nonostante non abbia ricevuto alcun esposto da parte dei familiari di Villa.

L’indagine è stata estesa anche a Trapani e Napoli, le città dove sono morti il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, e Annamaria Mantile, insegnante 62enne. Entrambi deceduti dopo aver ricevuto il vaccino. Nella città partenopea anche un quinto decesso che fa pensare, quello di un operatore scolastico di 58 anni che, come la docente, aveva ricevuto una dose proveniente da un lotto diverso da quello sequestrato. Salma e cartelle cliniche sono a disposizione della procura di Nola, con la quale si interfaccerà anche Zuccaro. Sotto indagine gli effetti collaterali delle vaccinazioni e la valutazione delle sintomatologie. Il procuratore di Catania ha spiegato: “Capisco che è doveroso somministrare il vaccino AstraZeneca, ma da parte nostra abbiamo il dovere di accertare quali eventuali effetti ha potuto provocare. Lo stiamo facendo studiando i sintomi e quindi sovrapponendo le cartelle cliniche di chi non ce l’ha fatta nelle quattro città. Di qui la necessità di un collegamento immediato fra tutte le Procure”. Intanto l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza ha fermato la somministrazione delle ultime dosi di AstraZeneca disponibili, 2.306. Ne sono già state iniettate 18.194.

I familiari vogliono risposte chiare

La cartella clinica di Villa è ora in mano alla procura. L’agente è padre di un ragazzino di 12 anni ed era separato da un magistrato in servizio nella stesso tribunale di Zuccaro che vuole fare chiarezza sul decesso e sui sintomi: “In questo caso sono stati individuati diversi trombi, compresa una occlusione della vena porta. Gli effetti devastanti potrebbero determinarsi in soggetti predisposti, nei trombofiliaci. Alcuni eccipienti non sarebbero tollerati da chi ha problemi venosi. Questa ipotesi ci porta anche a Napoli perché la sintomatologia dell’insegnante deceduta sarebbe simile a quella riscontrata a Catania. Di qui la necessità di confrontarci fra diverse Procure. Senza allarmismi. Lo dico perché i miei agenti di scorta si sono vaccinati come Davide Villa e stanno benissimo”. Il fratello della vittima, il noto fotografo di reportage Fabrizio Villa, si chiede adesso se è stato il vaccino a uccidere suo fratello, ma finora i medici hanno solo risposto che nessuno può escluderlo. Come sottolineato dall’uomo, “Davide ha cominciato a star male subito dopo la vaccinazione”. E la moglie di Paternò ha ipotizzato uno “stock di fiale difettose o di improvvide manovre...

”.

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