Cronache

"Stroncato da un infarto". Morto Amedeo Matacena, ex deputato FI

Condannato in via definitiva nel 2013, l'ex parlamentare viveva a Dubai da circa 10 anni. La causa del decesso sarebbe stato un infarto

"Stroncato da un infarto". Morto Amedeo Matacena, ex deputato FI

Morto a Dubai l'ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena. La notizia è stata data oggi alle principali agezie di stampa dagli avvocati che assistevano l'ex parlamentare. Proprio ieri Matacena aveva compiuto 59 anni, ma già da alcuni giorni aveva accusato dei malori per i quali era stato ricoverato in ospedale e poi dimesso e rimandato a casa.

Questa mattina, il peggioramento, con fitte al petto subito apparse sospette. Inutile la corsa in ospedale. Matacena è spirato durante il tragitto in ambulanza. La causa del decesso sarebbe da ricondurre a un infarto.

In seguito alla condanna in via definitiva a 3 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa da parte della Cassazione (2013), Amedeo Matacena era andato a vivere negli Emirati Arabi, e lì è vissuto per circa 10 anni. La notizia della sua morte ha cominciato a diffondersi stamani a Reggio Calabria, città dove Matacena aveva vissuto prima del trasferimento a Dubai, poi è arrivata la conferma nel pomeriggio da parte dei suoi avvocati Marco Tullio Martino, Enzo Caccavari e Renato Vigna.

Di professione armatore, Matacena, era stato legato all'annunciatrice televisiva Alessandra Canale. Poi, a seguito della separazione dall'ex moglie Chiara Rizzo, si era sposato con Maria Pia Tropepi, ex modella e medico. Suo padre, Amedeo senior, creatore della società Caronte, che gestiva i servizi di traghettamento nello stretto di Messina, e presidente della Reggina Calcio, era morto nel 2003.

Nell'ambito del procedimento Breakfast, solo il mese scorso Matacena aveva ottenuto il dissequestro dei beni, oltre alla revoca di una misura cautelare. In passato Matacena era stato molto attivo in politica, specie nel gruppo di Forza Italia. Nel 1994 fu eletto a Montecitorio nel collegio uninominale di Reggio Calabria-Villa San Giovanni nel 'Polo del Buongoverno'. Nel 2001, tuttavia, non venne ricandidato, anche per via dell'inchiesta Olimpia portata avanti dalla procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

Ormai fuori da Forza Italia e privo di immunità parlamentare, Matacena finì nel mirino degli inquirenti, in particolar modo per il suo rapporto con la cosca Rosmini, associazione mafiosa di un certo livello nel reggino.

Secondo l'accusa, Matacena aveva chiesto appoggio elettorale alla cosca Rosmini.

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