Il mondo dello spettacolo è sotto choc. Lizzani come Monicelli, si è ucciso con un salto nel vuoto. Il regista novantunenne Carlo Lizzani si è tolto la vita nel primo pomeriggio gettandosi dal balcone del suo appartamento al terzo piano di via dei Gracchi, a Prati. Il regista e sceneggiatore era in casa con la badante e la moglie, alla quale ha lasciato un biglietto. La donna, anche lei molto anziana, si è accorta della tragedia solo quando si è creato un capannello di gente ai piedi del palazzo. "Era molto malato. So che viveva con la moglie e la badante. Ultimamente non lo vedevo quasi mai perchè era un continuo andare in ospedale", ha raccontato un vicino di casa del regista.
Il suo esordio al cinema risale al periodo nel neorealismo con il documentario Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato, poi il film Achtung! Banditi!. Tra le sue pellicole più famose ci sono Cronache di poveri amanti, Banditi a Milano, Mussolini ultimo atto, Caro Gorbaciov, Celluloide, il più recente Hotel Meina del 2007. Lizzani si è sempre diviso tra film e documentari, con storie drammatiche e reali, raccontando episodi di cronaca o leader politici e fatti storici, tra narrazione e documentazione quasi da inchiesta. Oltre a pubblicare molte delle sue sceneggiature, nel corso 538em;">degli anni Lizzani ha sempre svolto un’intensa attività di storico e critico del cinema. È stato anche direttore della Mostra del cinema di Venezia dal 1979 al 1982.
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