Cronache

Morto il papà della Mollicone, il giorno prima dell'anniversario della scomparsa di Serena

Ha passato 20 anni a voler vedere condannati gli assassini della figlia. Il primo giugno è l’anniversario della morte della ragazza uccisa ad Arce

Morto il papà della Mollicone, il giorno prima dell'anniversario della scomparsa di Serena

Non ce l’ha fatta Guglielmo Mollicone, il papà di Serena, la 18enne di Arce uccisa venti anni fa. Domani sarebbe ricorso l’anniversario della sua morte. E oggi il suo papà l’ha raggiunta in cielo.

Morto Guglielmo, il papà di Serena Mollicone

Il cuore di Guglielmo ha smesso di battere oggi pomeriggio, domenica 31 maggio. Lo scorso novembre, dopo pochi giorni dal rinvio dell'udienza preliminare avvenuto per un difetto di notifica, il 72enne era stato colpito da un gravissimo malore e da allora lottava tra la vita e la morte. Dopo un arresto cardiaco che lo aveva costretto a un ricovero d’urgenza all’ospedale di Frosinone era finito in coma. Per 20 lunghi anni aveva lottato perché venisse alla luce la verità sulla morte di sua figlia Serena. Sperava che la salute lo assistesse per poter essere presente a tutte le udienze e poter guardare gli imputati negli occhi. Purtroppo così non è stato. Proprio adesso che si sta per scrivere l’ultimo capitolo sull’omicidio della ragazza. In aula, al posto dell'uomo, Consuelo, la sorella di Serena, Antonio e Armida, il fratello e la sorella di Guglielmo. Sulla pagina Facebook Romeo Fraioli, cognato di Gugliemo, ha scritto: "Serena adesso è con il suo papà".

Il giorno della scomparsa e il ritrovamento

Serena viveva da sola con il padre, da quando la mamma era morta. Una mattina era uscita di casa e non vi aveva fatto più ritorno. Un mistero le sue ultime ore di vita. Due giorni dopo la sua scomparsa il ritrovamento del corpo della giovane, ormai privo di vita, in un boschetto all’Anitrella, seminascosto. Mani e piedi legati e un sacchetto in testa, sul volto una vistosa ferita all’occhio sinistro. La morte avvenuta per asfissia dopo una lunga agonia. Nel 2008 le indagini portarono alla caserma di Arce, dove la ragazza entrò il giorno della scomparsa e dalla quale nessuno la vide uscire. Il brigadiere Santino Tuzi, che ritrovò il corpo della 18enne, si uccise nel 2008, dopo due giorni dall’ultimo interrogatorio con gli inquirenti.

Cinque gli imputati

Cinque gli imputati a processo: l'ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie, il figlio e il maresciallo Vincenzo Quatrale tutti accusati di concorso in omicidio. L’appuntato Francesco Suprano è invece accusato di favoreggiamento. Quatrale è ritenuto responsabile anche dell’istigazione al suicidio del brigadiere Tuzi. Guglielmo avrebbe voluto vedere la fine del processo e i colpevoli condannati in carcere per l’omicidio di sua figlia.

Purtroppo la sorte ha voluto diversamente.

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