Quindi, oggi...

Mossa a sorpresa della Cina, cancel culture all'italiana e Haaland: quindi, oggi...

La guerra di riconquista nel Donbass, il ritorno du Twitter di Donald Trump e Elisabetta

Mossa a sorpresa della Cina, cancel culture all'italiana e Haaland: quindi, oggi...

- Elisabetta II rinuncia al suo intervento al Parlamento. Al suo posto va Carlo “Re per un giorno”. A dire il vero ha letto il “queen speech”, quindi tecnicamente è stato “regina” per un giorno. Tanto di questi tempi fluidi, tutto è possibile

- spettacolare leggere i giornali odierni. Perché dopo aver passato giorni a “immaginare” il discorso di Putin alla parata del 9 maggio (“dirà questo, dirà quello”), oggi sono lì a sprecare litri di inchiostro per spiegare come mai non ha detto esattamente le cose che pensavano loro. Poi non lamentatevi se ci prendono per matti

- domanda: ma “generazione Z” si può usare dire o è a rischio di filo-putinismo?

- in Donbass bombardato due volte dai russi il monastero di San Giorgio a Svyatogorsk, quel San Giorgio di cui portano i colori nelle coccarde separatiste. Questo dimostra che è una guerra inutile. E pure senza senso

- un cantante all’Eurovision si è presentato con la barba agghindata coi fiori. Normalmente l’avremmo definito un matto, invece gli scattano pure le foto. Cosa non si fa per una prima pagina mondiale

- la vicenda del premio Strega, in cui la Farnesina aveva escluso i giurati russi, dà precisamente il senso della decadenza del nostro tempo. Non siamo cioè in grado di distinguere tra Putin, l’autocrate aggressore, e i russi. Facciamo sempre di tutta l’erba un fascio. Chiediamo abiure che non possiamo avere. E tendiamo a distruggere tutto quello che, oggi, esce dalla categoria dei “giusti”, indipendentemente dai meriti del passato. Abbiamo incamerato la cancel culture e non ce ne rendiamo conto. Non c’è nessuna differenza tra abbattere la statua di quel conquistatore di Cristoforo Colombo e e applicare la damnatio memoriae a tutto quello che sa di russo

- Macron e Xi Jinping al telefono. Dalla telefonata esce una notizia che potrebbe rivelarsi clamorosa. ”I due capi dello Stato - precisa in una nota diffusa dall'Eliseo - hanno ricordato il loro legame al rispetto dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina e hanno condiviso l'urgenza di giungere ad un cessate il fuoco”. Tradotto: la Cina sembra allontanarsi un po’ dalla Russia, condannandone l’aggressione ai confini di Kiev. Cambio di passo definitivo? Vedremo, ma è già qualcosa

- Haaland va al Manchester City e si becca 29 milioni di euro all’anno. Netti. Praticamente prenderà un milione di euro per ogni gol che farà, o poco meno. Giocatore fortissimo, talento innato. Ma occhio a non mandare gambe all’aria l’intero sistema

- cambiano i tempi, e anche le strategie. Da Paese aggredito, l’Ucraina si sente abbastanza forte da potersi riprendere i territori sotto il controllo dei separatisti e di Mosca sin dal 2015. Si tratta del Donbass, che chiede da tempo autonomia, e della Crimea, di fatto già annessa alla Russia. Domanda, cui non sto dando una risposta (perché non ne ho): siamo certi sia questo il modo migliore per concludere il conflitto? Oppure si rischia che, per recuperare il Donbass, si finisca col far durare la guerra “ad alta intensità” più a lungo di quanto ci potremmo immaginare?

- Musk toglierà il blocco a Twitter imposto a Donald Trump. Sia lode al miliardario

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