Cronache

Moto d’acqua, il nuovo business dei trafficanti di uomini

Cinquemila euro per “il viaggio veloce” dal Marocco alla Spagna. Scafisti fuggiti con questo sistema al largo di Pozzallo

Moto d’acqua, il nuovo business dei trafficanti di uomini

Cinquemila euro per essere trasportati attraverso lo stretto di Gibilterra in appena dieci minuti. A bordo di moto d’acqua. Ogni giorno arrivano in Europa così, soprattutto minorenni adescati da una nuova rete di trafficanti “motociclisti” di cui si è avuta testimonianza anche al largo delle coste italiane.

Il fenomeno delle moto d’acqua per portare i clandestini in Spagna era emerso per la prima volta la scorsa estate, ma, come testimonia oggi il quotidiano El Mundo, le misure di contrasto a questa nuova via dello sfruttamento dell’immigrazione clandestina via mare non sono state efficaci. I trasferimenti, soprattutto di minori, con moto d’acqua guidate dai loro traghettatori da Ceuta alle cose dell’Andalusia sono quotidiani. La scorsa estate furono centinaia, e secondo il governo spagnolo il 75% degli immigrati trasportati erano minorenni.

Nei paesi vicini a Ceuta si sarebbe creata un’intensa compravendita di moto d’acqua, anche malmesse, da riparare e dunque vendute a basso prezzo, destinate a questa nuova “attività”.

Una fonte sentita dal quotidiano spagnolo spiega che in questo periodo vengono trasportati con le moto d’acqua almeno due minori al giorno: sono soprattutto ragazzi, anche più piccoli di 16 anni, che arrivano da villaggi rurali del Marocco. Le loro famiglie vendono tutte le loro proprietà per pagare questo viaggio veloce, considerato molto più sicuro delle normali vie di emigrazione. Il prezzo della traversata non è mai inferiore ai 5mila euro. Negli ultimi giorni questo sistema di traffico di minorenni sarebbe aumentato perché tutta l’attenzione mediatica e delle forze di polizia era rivolta alla Nave Aquarius e alla gestione delle nuove rotte dall’Africa.

Ma di questa nuova tendenza al trasporto clandestino si ha notizia anche al largo delle coste italiane. Almeno quattro scafisti che hanno condotto su cinque gommoni 509 immigrati recuperati dalla Guardia Costiera e sbarcati martedì notte a Pozzallo sarebbero rientrati in Libia a bordo di moto d’acqua che scortavano i gommoni, lasciati alla deriva. Lo hanno riferito le persone salvate dalla nave Diciotti.

Con questo sistema i Caronti hanno fatto subito perdere le loro tracce.

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