Motovedetta tunisina tenta sequestro di peschereccio italiano

Il secondo caso in pochi giorni. L'armatore: "Lavorare è diventato pericoloso"

Motovedetta tunisina tenta sequestro di peschereccio italiano

Un tentativo di sequestro mentre si trovava in acque internazionali. Questo è accaduto ieri sera, intorno alle 21, al peschereccio Aliseo di Mazara del Vallo, improvvisamente aggredito da una motovedetta tunisina a 30-35 miglia a nord-est di Zarzis, non lontano dal confine libico.

Secondo l'armatore Manuel Giacalone i tunisini avrebbero sparato contro il peschereccio, con a bordo "11 uomini di nazionalità mista". I tracciati chiariscono, spiega, che "si trovava in acque internazionali quando è stato preso d'assalto".

Nessun ferito nel tentativo di sequestro, nonostante l'abbordaggio sia andato avanti per circa un'ora. Una situazione simile si era riproposta lo scorso 2 agosto, quando una motovedetta aveva preso di mira un'altra nave, l'Anna Madre, sempre di Mazara, i cui uomini hanno vissuto il tentativo di sequestro perché si trovavano nelle vicinanze.

Il tentativo di sequestro è stato confermato anche

alla capitaneria di porto dalla Marina tunisina. "I danni economici sono enormi - denuncia Giacalone - così come quelli psicologici e sociali, tanto che sto seriamente valutando, dopo quattro generazioni, di fare altro".

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