David Rossi si è buttato o qualcuno l'ha gettato? Una domanda fondamentale nel caso che riguarda l'alto dirigente del Monte dei Paschi di Siena, travolto dalla tempesta giudiziaria che ha sconvolto l'istituto di credito dalle fondamenta. Eppure l'inchiesta è rapidissima e il caso viene subito archiviato come suicidio.
Tutti gli indizi depongono in questa direzione, secondo i magistrati. Ma tanti particolari lasciano il sospetto che possa essersi trattato di qualcosa di diverso dall’atto volontario di togliersi la vita. Le indagini sono state riaperte.
Tra i particolari che non tornano c'è quel messaggio lasciato alla moglie: "Toni, ho fatto una cavolata troppo grossa...". Qualcosa non torna in quel messaggio: David stava passando un brutto momento, d'accordo, ma non c'erano state avvisaglie di un gesto simile. E poi non la chiamava mai Toni. Vi è poi un ulteriore dettaglio che non convince del tutto: l'ora esatta registrata nel video non corrisponde a quella effettiva: è avanti di 16 minuti infatti. Il perito sostiene che potrebbe essere anche stato manomesso. Inoltre ci sono quelle strane ecchimosi e ferite riscontrate sul cadavere, tipiche di una colluttazione. E ancora quella email prima del fattaccio, in cui David confessa di volersi rivolgere ai magistrati: "Vorrei garanzie di non essere travolto da questa cosa, per questo lo devo fare subito, prima di domani. Mi puoi aiutare?", e prosegue "Vedo che stanno cercando di ricostruire gli scenari politici e i vari rapporti. Ho lavorato con Puccini, Mussari, Comune, fondazione, banca. Magari - scrive ancora- gli chiarisco parecchie cose, se so cosa gli serve". I familiari vogliono vederci chiaro e insieme all'avvocato Luca Goracci rimettono pazientemene in fila tutti i fatti.
La fiaccolata
Per questo, per chiedere che vadano avanti verso la verità, la vedova di David Rossi, Antonella Tognazzi, e sua figlia Carolina, hanno organizzato il corteo silenzioso di oggi pomeriggio. L’appuntamento è a Siena in Piazza Salimbeni, ore 17,30, oggi, domenica 6 marzo 2016, tre anni esatti dopo la morte di David Rossi. “In tanti ultimamente avete condiviso i post miei e di mia mamma – scrive Carolina - E con piacere abbiamo accolto una proposta concreta, che finalmente da qualcuno di voi è arrivata. Ora è il momento di partecipare fisicamente e spero di cuore non vi tirerete indietro. Il terzo anniversario della morte di David per noi è l'ennesimo giorno senza di lui, il 6 marzo ci ricorda che gli anni stanno passando veramente, anche se a noi sembra che sia uscito ieri dalla porta della nostra casa. Ma tre anni sono tanti, per aspettare ancora che la giustizia inizi il suo corso, troppi, per l'evidenza di tutto ciò che la nostra determinazione ci ha portato a scoprire. Non ci saranno discorsi, comizi o pellegrinaggi di fiaccole – spiega Carolina - Spero riempiremo Piazza del Monte, e ci sposteremo tutti insieme fino alla Lizza. Questa città mi ha tolto troppo perché possa riacquistare rapidamente la mia fiducia, ma proprio per questo mi piacerebbe che fossimo davvero in tanti domenica.
Mi piacerebbe ricominciare ad amarla e ad avere fiducia in ciò che io intendo per Comunità. Condividete questo messaggio, ma soprattutto venite a mostrare che siamo in tanti a chiedere giustizia." #veritàperdavid”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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