Murales della Clinton in bikini "censurato" con un velo islamico

Un artista australiano contestato per un murales in cui la Clinton era ritratta in un abbigliamento molto succinto: ha deciso di "coprirla" col niqab

Murales della Clinton in bikini "censurato" con un velo islamico

Hillary Clinton non può stare in bikini e per questo viene coperta dalla testa ai piedi dal velo islamico integrale, il niqab.

Sembra la trama di un racconto dell'assurdo e invece tutto è possibile. Soprattutto se la candidata democratica alla presidenza Usa è solamente rappresentata in una pittura murale a Melbourne, in Australia.

Dove un artista di strada, racconta il britannico The Guardian, ha raffigurato la moglie dell'ex presidente Bill Clinton coperta solamente da un bikini molto succinto, adorno dei colori della bandiera statunitense. Il consiglio di zona del quartiere dove è comparso l'affresco, però, ha ricevuto molte lamentele per quell'opera definita "inappropriata" e ha deciso di censurarla perché "lesiva della parità di genere".

"Quel murales è offensivo perché rappresenta una donna seminuda, al di là del fatto che abbia le fattezze della Clinton", spiegano dall'amministrazione locale. Il proprietario dell'edificio che "ospita" l'opera d'arte è stato addirittura minacciato di una multa se la pittura non fosse stata rimossa.

Così l'autore dell'opera, conosciuto con il nome d'arte di Lushsux, ha deciso di rimediare a quell'offesa, se così possiamo chiamarla, nel più clamoroso dei modi.

Ha messo mano a colori e pennelli e ha coperto tutta la figura della Clinton con un enorme niqab nero, lasciando visibili solamente gli occhi.

Con queste modifiche, un messaggio eloquente: "Se questa donna musulmana vi offende, siete bigotti, razzisti, sessisti e islamofobi". Uno schiaffo in piena faccia a tutti i buonisti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica