Cronache

Museo Totò, nuova promessa "Lo apriremo tra 18 mesi"

Ieri vertice in Comune con la nipote del 2principe della risata": "Pronto un finanziamento di 450mila euro"

Museo Totò, nuova promessa "Lo apriremo tra 18 mesi"

Non è piaciuto all'avvocato della famiglia De Curtis, Gerardo Romano Cesareo, il nostro articolo di ieri, in cui si dava conto dei 20 anni da «eterna incompiuta» del Museo di Totò. Uno scandalo «all'italiana», ben documentato anche dall'inchiesta «Toto' memories», libro dvd (ed. Marotta e Cafiero) realizzato nel 2015 da Calo M. Alfarano, Annalisa D'Inverno e Daniela Giordano. Una battaglia che ha sempre visto in prima linea la figlia del «principe della risata», Liliana, e sua nipote Elena (figlia di Liliana). Ieri abbiamo riportato le parole della signora Liliana, intervistata più volte nel corso degli ultimi anni, la quale non ha mai risparmiato parole di denuncia contro le istituzioni napoletane che sembrano essersi dimenticate sia della casa natia del grande comico, sia del presento museo a lui dedicato, entrambi nello storico rione Sanità. Liliana oggi, per ragioni di salute, non è più in grado di lottare per questo suo sogno. Ma il testimone è stato preso dalla figlia Elena che, finché è stato possibile, ha sempre accompagnato la madre in giro per l'Italia per ricevere premi dedicati a Totò. E gli sforzi di Elena pare stiano ottenendo buoni risultati, considerato che ieri il Comune di Napoli (a 24 ore dall'articolo del Giornale) ha annunciato un «rinnovato impegno» per il museo all'interno di Palazzo Spagnuolo. Un'opera - è bene ricordarlo - che negli ultimi decenni ha divorato almeno 2-3 milioni di euro di fondi europei. Risultato: lavori di «assestamento dell'edificio» (risalente al '700) che hanno provocato danni all'adiacente Palazzo Moles con tanto di strascichi giudiziari. Intanto, con l'avvicinarsi del 15 aprile (50esimo anniversario della morte di Totò) si scopre che il «museo» è ancora tutto da ideare, allestire, e configurare sotto il profilo della fondazione che dovrebbe poi gestirlo. Ora in ballo ci sono altri 450 mila euro che il Comune ha destinato al progetto e che «entro 18 mesi» dovrebbe portare a «raggiungere gli obiettivi prefissati». «L'articolo di oggi (ieri per chi legge ndr) del Giornale ci ha procurato un danno enorme, proprio nel momento in cui il Comune si sta mostrando sensibile. Non c'è nessun attrito tra la famiglia De Curtis e l'amministrazione municipale. La vostra intervista è scorretta perché non viene specificato che essa risale al passato (circostanza, in verità, enunciata nell'articolo, anche se non esplicitata in maniera sufficientemente chiara. E di ciò non abbiamo problemi a fare ammenda ndr). E poi: «La signora Liliana è da un anno gravemente malata e nell'impossibilità di rilasciare dichiarazioni alla stampa. Il Giornale avrebbe dovuto chiamare la signora Elena e farsi spiegare da lei i termini reali della vicenda». A questo punto abbiamo chiesto all'avvocato Romano Cesareo di metterci in contatto con la nipote di Totò al fine di «ripristinare la verità». Ma nonostante le nostre telefonate e sms sul cellulare del legale della famiglia De Curtis, non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Al momento non resta quindi che fidarsi del resoconto relativo alla conferenza stampa di ieri in Comune al quale - secondo quanto riportato dall'Adnkronos - ha partecipato anche «Elena, nipote di Totò»: «Un museo dedicato a Totò nel Palazzo Spagnuolo, con annesso centro di formazione per i giovani. È questo l'obiettivo cui il Comune di Napoli non ha certo rinunciato e che si conta di raggiungere entro 18 mesi, al netto di ostacoli burocratici, permessi e problemi condominiali». Così garantisce l'assessore comunale alla Cultura e al Turismo, Nino Daniele. Che aggiunge: «Nel Palazzo dello Spagnuolo, edificio monumentale nel cuore di quel Rione Sanità che ha dato i natali al principe della risata (nato il 15 febbraio 1898 nella non lontana via Santa Maria Antesaecula) si trovano i locali di proprietà della Regione Campania affidati in comodato d'uso al Comune circa vent'anni fa per la realizzazione del museo di Totò. Una storia lunga che potrebbe finalmente vedere la fine tra un anno e mezzo».

Vero? Falso? Si accettano scommesse.

Commenti