'Ndrangheta, colpita la cosca Iozzo-Chiefari: 17 arresti a Catanzaro

I carabinieri hanno arrestato 17 persone, accusate di essere parte della cosca 'ndranghetista, responsabile di spaccio, estorsione e omicidio

'Ndrangheta, colpita la cosca Iozzo-Chiefari: 17 arresti a Catanzaro

Colpo alla costa della 'ndrangheta Iozzo-Chiefari. Questa mattina, i carabinieri del comando provinciale di Catanzaro hanno arrestato 17 persone, ritenute affiliate all'associazione mafiosa, attiva nella zona.

Associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, spaccio ed estorsione sono alcune delle accuse di cui vengono ritenuti responsabili, a vario titolo, gli indagati. La cosca Iozzo-Chiefari risulta federata a quella dei Gallace, radicata a Guardavalle, sempre in provincia di Catanzaro.

Il provvedimento di questa mattina è il risultato di un'indagine durata quasi tre anni, che ha portato alla luce "l'operatività della cosca Iozzo-Chiefari, con particolare riferimento al territorio di Torre di Ruggiero (Catanzaro), Chiaravalle Centrale (Catanzaro), Cardinale (Catanzaro) e aree limitrofe". I componenti del gruppo mafioso avevano a disposizione numerosi armi, anche da guerra e "avevano generato nella popolazione locale uno stato di soggezione". Per questo, gli abitanti della zona, impauriti, avevano sviluppato un sentimento di "omertà e accondiscendenza", nei confronti della cosca della 'ndrangheta.

Dall'inchiesta è emerso anche "l'illecito controllo da parte del sodalizio criminale, di attività imprenditoriali e commerciali (nei settori dell'edilizia, del movimento terra e del commercio all'ingrosso di legname), di subappalti connessi con la realizzazione di opere pubbliche anche di rilevante entità, nonché alcuni interessi connessi con attività commerciali anche in occasione della festa patronale". I proventi illeciti, inoltre, arrivavano anche dalla gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti, attivato sul territorio controllato dalla cosca.

I carabinieri sono riusciti anche a far luce sulle dinamiche di un tentato omicidio del 2005 e su un duplice omicidio del 2009: in entrambi i casi, il movente sarebbe stato il regolamento di conti all'interno dell'organizzazione stessa.

Nei confronti dei 17 indagati è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, per i reati di associazione

mafiosa, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, estorsione e ricettazione.

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