L'articolo della domenica

È nell'economia la sola risposta al rancore contro le élite

È nell'economia la sola risposta al rancore contro le élite

Questo governo gode di un grande appoggio popolare e contemporaneamente di una totale disistima degli economisti, giornalisti, imprenditori di destra e di sinistra, i quali ritengono che avrebbe dovuto favorire gli investimenti pubblici e privati, invece ha aumentato le tasse e spende il denaro in sussidi. La stessa strada seguita da governanti sudamericani come Chavez e Maduro.

Perché tanta gente sostiene un governo di cui i competenti dicono non potrà rispettare le promesse? Forse è la conseguenza del passaggio ad una democrazia del web in cui i politici si immergono nei social media? Salvini su Facebook tiene un diario giornaliero come la Ferragni. Ma perché rifiutare così decisamente il parere dei competenti, dagli imprenditori agli studiosi più qualificati? Sembra in atto un vero e proprio rifiuto del pensiero delle classi colte. Una vera e propria rivolta culturale.

E questa da dove nasce? Dalla frustrazione, dall'odio sociale, dall'invidia, ma forse anche dalla oscura percezione che il progresso non si è tradotto in benessere, in serenità, in un futuro migliore. I ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Le conquiste tecnologiche, i progressi della robotica, le vendite on line e la burocrazia sostituiscono gli uomini con programmi web e aumentano la disoccupazione. Continuando in questo modo ci sarà posto solo per gli ingegneri, gli esperti di informatica, i tecnici della finanza. Gli altri diventeranno tutti dei lavoratori dequalificati usa e getta. Di qui un disagio diffuso, un rancore contro le élite del potere e della cultura che ci hanno condotto su questa strada. Ma se la politica dei demagoghi populisti è sbagliata non possiamo solo criticarla. Sentiamo tutti bisogno di un nuovo pensiero economico che combatta gli effetti devastanti dei monopoli sovranazionali che sradicano le economie locali, la necessità di imprese che non utilizzano il web e ogni progresso tecnico per espellere lavoratori, ma per assumerne. Che freni le forze che fanno crescere la burocrazia, che standardizzano e livellano tutto.

Che ridia spazio all'essere umano, al suo lavoro, alla sua cultura, alla sua creatività.

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