Il nigeriano arrestato: "Pamela in overdose. E io sono scappato". ​Si cerca un complice

Innocent non ammette nulla: né l'omicidio, né il vilipendio, né l'occultamento di cadavere e nemmeno lo smembramento del corpo

Il nigeriano arrestato: "Pamela in overdose. E io sono scappato". ​Si cerca un complice

"Pamela ha avuto una crisi da overdose e io sono scappato". Prima aveva smentito ogni coinvolgimento, ora Innocent Oseghale avrebbe invece detto queste parole ai magistrati. Ma non ha ammesso nulla. Né l'omicidio, né il vilipendio, né l'occultamento di cadavere e nemmeno lo smembramento del corpo.

Insomma, per conoscere come è morta Pamela Mastropietro toccherà attendere i risultati degli esami tossicologici. Intanto, gli investigatori avrebbero individuato un complice del nigeriano. Si cerca un altro africano che avrebbe aiutato il 29enne nigeriano a nascondere il cadavere della ragazza romana. Nella casa di Macerata dove viveva Oseghale oltre ai vestiti di Pamela ed alcuni coltelli, sarebbero stati trovati anche contenitori di candeggina utilizzata forse per pulire il pavimento dalle tracce di sangue.

Ma tutta la vicenda della morte della 18enne trovata uccisa e smembrata mercoledì 31 gennaio presenta ancora diversi lati oscuri. A cominciare dal numero di persone che la ragazza ha incontrato tra il 29 e il 30 gennaio a Macerata.

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