No, è giusto. Finalmente si tutela chi produce

Da queste colonne e anche da chi scrive non si sono lesinate critiche a Conte, ancor più che al suo governo

No, è giusto. Finalmente si tutela chi produce

Da queste colonne e anche da chi scrive non si sono lesinate critiche a Conte, ancor più che al suo governo. In questo caso invece dobbiamo riconoscere che il premier, scontrandosi con l'ala più oltranzista, una sinistra ebbra di lockdown, ha mantenuto una posizione equilibrata, rispettosa delle esigenze non solo dell'economia (che sono sacrosante) ma della libertà individuale. Se per la sinistra, Pd e Leu, alla guerra al virus va sacrificato tutto, Conte sembra invece adottare la filosofia di convivere con il Covid, la stessa di governatori come Zaia, Fontana e Toti. Che è l'unica da seguire se non vogliamo, per frenare la pandemia, ammazzare l'Italia. Certo conoscendo la multiformità del premier non ci immoleremmo alla Muzio Scevola, e non giureremmo che, da qui a due settimane, egli non diventi l'alfiere del chiudiamo tutto. E pure il Dpcm è assai confuso: scarica la responsabilità su Regioni e Comuni, che infatti hanno subito reagito. Così come le telefonate di un minuto a Salvini e a Meloni, pochi istanti prima della conferenza stampa, sono uno sberleffo, più che una richiesta di collaborazione all'opposizione. Chiarito ciò, il Dpcm è equilibrato e per il momento ha posto in minoranza i pasdaran Franceschini, Boccia e Spaventa. Il rifiuto del coprifuoco, una scelta inutile e inutilmente terroristica, la chiusura dei ristoranti a mezzanotte, il mantenimento di attività economiche importanti come centri estetici e parrucchieri, fanno capire che Conte ha ben chiara la tutela dell'economia. Per una volta insomma, sembra che la politica abbia ritrovato un suo spazio, di fronte alla dittatura degli esperti - che poi, visto come siamo ridotti, forse tanto esperti non sono. Intendiamoci, come sempre in politica, ognuno degli attori coltiva la propria costituente elettorale. Quella del Pd è essenzialmente composta da impiego pubblico, pensionati, imprenditoria sovvenzionata; a questi italiani il lockdown tocca poco o nulla.

Conte invece sembra volersi mettere all'ascolto dei produttori, di quelli che invece verrebbero spazzati via da un nuova serrata, e anche del buon senso; la situazione dei ricoveri, dei malati gravi e dei decessi non è come quella di aprile, nonostante il terrorismo di certi media. L'opposizione farebbe bene ad incunearsi in questa spaccatura del governo: magari per evitare che il prossimo Dpcm ci rinchiuda davvero tutti di nuovo.

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