Coronavirus

No vax, mortalità 23 volte più alta di chi ha terza dose

I no vax rischiano la morte 23 volte di più rispetto ai vaccinati con tre dosi: è l'ultimo report appena pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità: ecco anche altri numeri

No vax, mortalità 23 volte più alta di chi ha terza dose

I numeri dell'Istituto Superiore di Sanità non mentono: i no vax, rispetto a chi ha avuto anche la dose booster (la terza), hanno un tasso di mortalità 23 volte più alto. È quanto emerge dal bollettino settimanale di sorveglianza integrata dell'Iss.

I numeri del report

Come scrivono gli esperti, il tasso di mortalità standardizzato per età dei non vaccinati è di 103 decessi ogni 100mila abitanti ed è nove volte più alto rispetto a quello dei vaccinati con ciclo completo (due dosi) da meno di 120 giorni (12 decessi ogni 100mila abitanti) fino ad arrivare a 23 volte di più, come detto, rispetto a chi ha ricevuto anche la terza dose con quattro decessi ogni 100mila persone. I numeri prendono in esame il periodo compreso tra il 17 dicembre e il 16 gennaio.

Come va negli ospedali

Anche qui, purtroppo, i numeri sono impietosi: rispetto a chi ha ricevuto anche il booster, i no vax hanno un tasso di ricovero in terapia intensiva ben 25 volte più alto. Differenze minori, ma sempre notevoli, tra i non vaccinati e quelli con le due dosi. "Il tasso di ricoveri in terapia intensiva standardizzato per età, relativo alla popolazione di età 12 anni, nel periodo 24/12/2021-23/01/2022 per i non vaccinati (40 ricoveri in terapia intensiva ogni 100mila) risulta circa 12 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da 120 giorni (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 )", si legge sul report Iss.

Per quanto riguarda i ricoveri ordinari, invece, i non vaccinati finiscono in ospedale mediamente sei volte di più rispetto ai vaccinati con due dosi da 120 giorni e 10 volte di più rispetto a coloro i quali hanno il booster. Hai voglia a spiegare che i vaccini anti-Covid funzionano alla perfezione contro la malattia grave, la maggior parte dei no vax non si convince nemmeno di fronte l'evidenza di questi numeri dell'Istituto. Infatti, sempre secondo i numeri del nostro Istituto, l'efficacia contro la malattia severa nei vaccinati con due dosi da meno di tre mesi è pari all'88%, al 90% nei vaccinati con ciclo completo compreso tra 91 e 120 giorni, all'84% nei vaccinati che hanno completato il ciclo da oltre 120 giorni e al 94%, il numero più alto di tutti, nei soggetti vaccinati con la terza dose.

Il calo i ricoveri 0-19 anni

Una buona notizia, però, c'è: anche se il dato delle ultime due settimane non è stato ancora consolidato, si registra un calo del tasso di ospedalizzazione nella fascia d'età che va da 0 a 19 anni. Dall'inizio della pandemia e fino al 9 febbraio 2022, sono stati riportati poco più di due milioni e mezzo di casi di positività al Covid nella popolazione 0-19 anni: tra questi si contano 13.632 ospedalizzati, 323 ricoverati in terapia intensiva e 44 deceduti. Rimane invece stabile, nelle ultime tre settimane, la percentuale di nuovi casi di positività nella stessa fascia d'età (31% contro 32%della settimana prima).

Ancora molto insufficienti, invece, i numeri dei vaccinati della fascia 5-11 anni, in cui la vaccinazione è iniziata il 16 dicembre 2021: al 9 febbraio 2022 si registra una copertura con una dose pari a 13,8% e con due dosi pari a 21,5%.

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