L'articolo della domenica

Non ci sono città moderne per anziani

Non ci sono città moderne per anziani

In Italia abbiamo un buon reddito nazionale, le nostre industrie vanno discretamente, il nostro cibo è molto buono, il nostro apparato sanitario almeno nel Nord è efficiente, la nostra scuola è ancora basata su principi sani, abbiamo dei buoni trasporti, molti cittadini hanno il computer, il cellulare, internet. Eppure nonostante tutto questo c'è un disagio. Un sentimento diffuso è quello di avere meno tempo. La gente ha effettivamente meno tempo perché, a differenza del passato, in cui lavoravi vicino al luogo di lavoro, ora devi spesso fare il pendolare e inoltre, cosa che può apparire paradossale, perché molte pratiche che prima svolgevi spostandoti tu oggi le fai via internet ma non è detto che questa sia una facilitazione. Non lo è per chi non ha pratica col computer cioè per molte persone anziane, ma anche gli altri spesso si perdono nel groviglio di app e password continuamente aggiornate.

La nostra popolazione sta progressivamente invecchiando ed ho l'impressione che la città moderna non ne tenga conto. Darò solo un esempio. Molte persone anziane si affaticano nel camminare e nello stare ferme in piedi. Ebbene, avrete notato che sono scomparse dappertutto le panchine, neppure alla fermata di un autobus o del tram. A volte nemmeno nelle stazioni. Spesso non ci sono sedute neppure nei negozi, la gente deve stare in piedi, in questo modo è spinta a comperare e anche in fretta. Chi vuol sedere in definitiva deve entrare in un bar e consumare. Forse è questo il motivo, far comperare e far consumare. Ma se è così, dovrebbe intervenire il Comune facendo dei concorsi in cui questo problema viene risolto. Molte città italiane hanno rimosso le panchine per evitare che vi dormano i barboni e altri emarginati. Si faccia una seduta in cui non si può dormire, facilmente lavabile e pulibile.

È solo un problema di creatività e di intelligenza.

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