Cronache

"Non una di meno": parrucche e abiti d’alta moda per pazienti oncologiche

Tra spettacolo, medicina e beneficenza, l’evento promosso a Roma dal Campus Bio-Medico, con una sfilata dello stilista Luigi Borbone, la raccolta fondi per la Banca della parrucca lanciata da 3 Rotary romani, cantanti e musicisti. L’importanza del nuovo test PAM50

"Non una di meno": parrucche e abiti d’alta moda per pazienti oncologiche

Una battaglia vitale per la salute delle donne e, per sostenerla, un’alleanza tra medicina, associazionismo, moda, danza, musica, alta cucina e anche make-up.Il risultato è stato l'evento «Non una di meno», promosso dall'Università Campus Bio-Medico di Roma nel bellissimo complesso monumentale del Pio Sodalizio dei Piceni. Nel centro storico della capitale tutto è culminato con la sfilata degli abiti da sogno del giovane e famoso stilista, Luigi Borbone. Il messaggio della manifestazione ha come protagoniste le pazienti oncologiche e sono alcune di loro che si esibiscono in una performance di danza nel suggestivo e antico cortile, per rivendicare il loro diritto alla bellezza, che è anche vittoria sul male. Per i capelli che cadono in seguito alla chemioterapia ci sono le estrose parrucche con piume e fiocchi, realizzate con materiale ospedaliero dalla tricologa Giusy Giambertone e anche gli abiti della collezione «Brutta Spose» di Alessandra Ferrari. Per riconciliare con l’estetica ci sono le mani sapienti dei truccatori specializzati nel valorizzare la bellezza delle pazienti oncologiche, che si sono formati in un corso del Campus Bio-Medico. Per sollevare lo spirito ci sono le note del soprano Chiara Taigi e di Claudia Galletti e insieme le prelibatezze dello chef Fabio Campoli.La maison di Luigi Borbone fa sfilare, davanti ad una tavola apparecchiata nel salone affrescato, rigorosi modelli a vita bassa dai morbidi volumi, con intarsi trasparenti incorniciati da cristalli e una grande cappa che riproduce nei ricami artisticamente la volta stellare che rappresenta l’emblema della sofisticata ed intellettuale collezione del couturier.Sul palco nel giardino, tra un momento di musica ed uno di danza, salgono i tre presidenti dei Rotary Club Roma Giulio Cesare, Roma Appia Antica e Roma Tevere, che offrono in una scatola la prima parrucca che apre una grande campagna di «crowdfunding», nata dall’idea di una giovane donna, Noemi Pazzaglia, che ha deciso tagliarsi e donare i propri capelli alla «Banca della parrucca» e di chiedere a tante altre di seguire il suo esempio(https://www.gofundme.com/banca-della-parrucca).Giuseppe Perrone, responsabile dell'Unità di ricerca di Anatomia patologica del Campus, parla di un nuovo e poco conosciuto test, il PAM 50, che permette di capire il tipo di tumore, le cure personalizzate possibili e se è possibile evitare la chemioterapia e i suoi effetti collaterali. L’esame, gratuito in Spagna e in Inghilterra, ancora non lo è per il Servizio Sanitario Nazionale in Italia, ma promuoverlo può contribuire anche alla qualità della vita di tante pazienti.É uno degli obiettivi della serata, come quello di finanziare la Banca della Parrucca e l’assistenza estetica alle pazienti oncologiche, con la collaborazione delle Unità di Chirurgia plastica e ricostruttiva del prof. Paolo Persichetti, di Oncologia del prof. Giuseppe Tonini e di Senologia del prof. Vittorio Altomare.I presidenti dei Rotary, poi, spiegano che il prossimo anno rotariano li vedrà in campo con il progetto «Innamorata di vita», per offrire alle persone in difficoltà economica, disponibilità del comodato d’uso gratuito delle parrucche, raccolte durante giornate pubbliche di sensibilizzazione per l’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico. Una serie di eventi metterà insieme i fondi per garantire screening gratuiti di prevenzione del tumore al seno - presso l’Unità Operativa di Senologia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico - alle donne non coperte per fascia d’età dal Servizio Sanitario Nazionale.

Inoltre, saranno organizzate giornate di divulgazione e raccolta fondi per coprire i costi del test PAM50, in modo da offrire i trattamenti più appropriati a ciascuna paziente.

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