"Non mi affittano casa perché ho un bimbo autistico"

La denuncia di Rosamaria Caputi, mamma di un bambino con lo spettro autistico: "Si rifiutano di affittarmi casa per via della malattia di mio figlio"

"Non mi affittano casa perché ho un bimbo autistico"

"Non mi affittano casa perché mio figlio ha una diagnosi di spettro autistico". A raccontare è Rosamaria Caputi, mamma di Francesco, 11 anni, un bimbo a cui è stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico. La denuncia attraverso i social: "Avrei voluto evitare di renderlo pubblico, perché speravo e credevo di farcela da sola. Ma stavolta il muro si è alzato", ha spiegato la donna.

La storia

Rosamaria Caputi ha 54 anni. Di origini catanesi ma romana di adozione, vive in un appartamento di Monteverde, a Roma, con i suoi tre figli: Alice, Federico e Francesco. Il marito è morto per via di un problema cardiaco e lei si è ritrovata, inaspettatamente, a dover tirar su tre bambini da sola. Ma non è tutto. "A breve dovrò lasciare la mia sistemazione e da fine marzo mi sono messa alla ricerca di un trilocale, qualcosa che posso permettermi con le mie entrate", racconta in una intervista a Repubblica. "Ogni volta, malgrado il mio reddito sia più che sufficiente, ricevo un rifiuto dopo la proposta. - continua la 54enne - Ho intuito che qualcosa non andasse. In due occasioni avevo già versato la caparra confirmatoria di 1100 e 1300 euro, ma parliamo di oltre 6 episodi".

L'odissea

La ricerca di una nuova sistemazione nella Capitale si è trasformata in un'odissea. Rosamaria sostiene che si rifiutino di affittarle casa per via del disturbo da spettro autistico di Francesco. "Il rifiuto arrivava sempre dopo la presentazione del redditi, ossia la pensione di reversibilità, - spiega - l'indennità di accompagnamento e l'assegno come caregiver familiare. Un agente immobiliare alla fine mi ha detto: 'Trovi un'altra soluzione, il problema è suo figlio'". A dir suo, sono due i motivi i motivi del rifiuto: "Il primo deriva da una leggenda da film, ossia quello dei fantomatici rumori ai vicini. - dice -Proprietari e condomini assaliti da paure insensate non vogliono avere a che fare con le famiglie ai loro occhi 'anormali': una vedova accompagnata da due figli e 'mezzo'. A nulla vale che io spieghi come viviamo, quali siano i nostri beneducati comportamenti, gli ausili da parte di assistenti e terapisti. Il secondo, altrettanto leggendario, è la difficoltà negli sfratti. Ma io voglio pagare, lo so che il privato non è un filantropo".

La speranza

Gli altri due figli, Alice e Federico, combattono al suo fianco: "Sono coinvolti e preoccupati, - spiega la 54enne - ma cercano assieme a me. Hanno la speranza dei ragazzi. Intuiscono che sia per il fratello, lo hanno anche ascoltato". Francesco non può spostarsi da Monteverde perché "è seguito dal Municipio XII, con l'assistente familiare che conosce da tanto tempo.

- continua - Per lui restare qui significherebbe una continuità scolastica e assistenziale. Ma viste le difficoltà sto estendendo le ricerche a Marconi, Garbatella e Ostiense". Rosamaria non intende darsi per vinta: "Ho speranza".

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