Cronache

"Non serviamo elettori della Meloni". Gaffe della titolare di un pub

All'indomani del voto, la titolare di un pub di Livorno ha pubblicato su Facebook un messaggio con cui faceva sapere agli elettori del centrodestra e di Giorgia Meloni di non essere benaccetti nel locale: una posizione che ha diviso gli utenti, prima della (parziale) retromarcia

Lo spazio esterno del pub "La Bua dell'Orate"
Lo spazio esterno del pub "La Bua dell'Orate"

Un post su Facebook (evidentemente pubblicato "a caldo", a poche ore dalla pubblicazione dei risultati elettorali) che invitava gli elettori del centrodestra e di Giorgia Meloni in particolare a scegliere un altro bar, visto che nel suo non sarebbero stati benaccetti. Poi la retromarcia, anche a seguito del polverone sollevatosi visto che il messaggio aveva impiegato pochissimo tempo a diventare "virale". E così, la titolare del pub di Livorno "La Bua dell'Orate", Romina Matarazzo, si è vista costretta a rettificare in parte la propria uscita precedente, pubblicando un nuovo post di precisazione.

Andiamo con ordine: a seguito dello spoglio elettorale, sulla pagina Facebook ufficiale dell'esercizio commerciale toscano è apparso il seguente messaggio, pubblicato dallo staff su input della direzione. «Comunicazione di servizio in un giorno che non doveva esistere. La Bua dell’Orate" comunica: noi non vogliamo i soldi di chi l’ha votata. Siete gentilmente pregati di essere coerenti con il vostro voto e non frequentare più il nostro “baretto” di invertite/deviate. Con amore, la Bua». Parole che evidenziano delusione nei confronti del responso delle urne, "caricate" forse dall'enfasi del momento: l'allusione alla vittoria del centrodestra e alla leader Fratelli d'Italia in modo particolare è evidente. Sta di fatto che il pensiero ha diviso anche una città tradizionalmente di sinistra, nella quale nel 1921 nacque il Partito Comunista: accanto a chi ha apprezzato la presa di posizione della proprietaria, manifestandole solidarietà e promettendo di farsi presto vedere per un drink o una cena, c'è stato anche chi ha reputato il messaggio decisamente discriminatorio verso chi ha una fede politica evidentemente diversa dalla proprietaria.

Il dietrofront

Un dissenso che avrebbe ben presto travalicato i confini livornesi, portando il "caso" all'attenzione di utenti (ed elettori) di tutta Italia. E che in alcuni casi si sarebbe tradotto, a detta della diretta interessata, anche in recensioni negative del pub su Tripadvisor. E la titolare, dopo aver constatato la piega presa dalla situazione, ha pubblicato proprio qualche ora fa un nuovo post nel quale afferma di considerare chiusa la questione, innestando in parte la retromarcia. «Comunico a tutti che all’ingresso del locale non c’è la richiesta del proprio voto, non ci ho mai minimamente pensato neanche lontanamente. Il locale è aperto a tutti, chi vuole è il benvenuto e verrà trattato come sempre fatto: nel migliore dei modi - si legge - l’ultima cosa che aggiungo è che non mi sembra giusto che le persone stiano recensendo il locale su Google per questa vicenda, sia in positivo che in negativo. Non sono d’accordo. Ribadisco che non era minimamente nelle mie intenzioni mettere un divieto, non mi appartiene.

Sono una persona molto inclusiva e libera di esprimermi dove e come voglio o di poter declinare un invito».

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