Massimo Bossetti torna a reclamare la propria innocenza. Lo fa con una lettera scritta a mano e indirizzata alla redazione di TgCom24/News Mediaset. Il muratore di Mapello, in carcere dal giugno scorso con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, dice di essere "prostrato di fronte a tanta ingiustizia". Lo sfogo arriva dopo il no (l'ennesimo) dei giudici alla richiesta di scarcerazione avanzata dai suoi legali.
Solo poche righe (nove in tutto) vergate su un foglio e la firma in calce. Bossetti le ha scritte subito dopo aver appreso che il Gip di Bergamo non ha ritenuto determinanti i punti illustrati dalla difesa dell'uomo. In particolare, come sottolinea TgCom24, le eccezioni riguardanti il dna che, secondo una perizia della Procura, non sarebbe molto chiaro nella parte mitocondriale. "Ogni giorno subisco una cattiveria senza limiti - scrive il muratore - e con me tutta la mia famiglia. Non ho mai fatto male a nessuno, ho sempre vissuto amando mia moglie e i miei figli, ai quali dico ancora una volta con tutta la forza che ho dentro che sono Innocente".
Scrive proprio così, con la I maiuscola. E conclude in questo modo: "Vi prego di credermi". Poco prima aggiunge: "E' diventata per me una ragione di vita - conclude - non mollerò mai, fino alla fine. Sono Innocente, vi prego di credermi".
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