Cronache

Mihajilovic: sto col centrodestra. E sul web gli augurano di morire

Mihajilovic: sto col centrodestra. E sul web gli augurano di morire

P er uno diventato famoso per le punizioni di sinistro, una punizione (divina) da sinistra è un discreto capriccio del destino. Anche se Sinisa Mihajlovic può certamente farsene beffe, essendo uno dalla scorza dura, che nella vita ha conosciuto, in ordine sparso: una guerra fratricida (è di Vukovar, vi dice qualcosa?); una leucemia che gli ha rimodellato il corpo e l'anima e che lo ha costretto a fare 13 chemio in cinque giorni senza turn over del dolore; insulti calcistici perché si è sempre fatto un po' rispettare e un po' odiare; e insulti politici per le sue imprese, come quando nel 2000 vergò un necrologio in morte di eljko Ranatovic, ovvero «Arkan», macchiatosi di crimini di guerra in Croazia e in Bosnia.

Quindi Sinisa Mihajlovic, oggi allenatore del Bologna, si turberà il giusto degli insulti che sono seguiti al suo endorsement per Matteo Salvini a pochi giorni dal voto in Emilia-Romagna che potrebbe consegnare al centrodestra la regione storicamente rossa per la prima volta in settant'anni e cambiare anche gli equilibri politici nazionali. «Salvini mi ispira fiducia. Quello che dice, poi lo realizza. E il fare è sempre più raro nei nostri tempi», ha detto il tecnico serbo al Resto del Carlino. A Salvini Mihajlovic è legato da una quasi amicizia: «Ci siamo visti l'altro giorno. È stato un incontro più che piacevole. Mi piace la sua forza, la sua grinta, è un combattente». E poi: «Salvini è intelligente e capace, è all'altezza di guidare l'Italia». Italia in cui Mihajlovic «è dal 1992 e anche se non è il mio Paese di origine, è come se lo fosse diventato. E, da allora, trovo l'Italia peggiorata. Quindi bisogna avere idee e la forza di migliorare».

Il tecnico del Bologna è stato ringraziato da Salvini così su Twitter: «Grazie Sinisa Mihajlovic, grande campione, uomo coraggioso!». Così da Lucia Borgonzoni, candidata alla presidenza dell'Emilia-Romagna: «Dopo i troppi insulti che ho ricevuto in questa campagna elettorale, è un orgoglio leggere le dichiarazioni del mister e spero di incontrarlo presto per un caffè. Grazie!». E così dal sito SatirSfaction: «Mihajlovic sosterrà Salvini in Emilia-Romagna, con un tumore già ci convive».

Come dite? È uno strano ringraziamento quest'ultimo? Certo, è un odioso insulto, schifoso e per questo rimosso dalla rete dopo centinaia di prese di distanza. Ma il guaio è che non è stato l'unico. Ecco un florilegio di odio distillato versato in rete: «Speriamo muoia entro domenica», scrive uno su Twitter. «E ora due tumori», augura un altro. E Next titola: «Sinia Mihajlovic appoggia Borgonzoni ma si cura con la sanità di Bonaccini». Quindi esisterebbe il voto di scambio sanitario?

Parole che fanno infuriare in particolare Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato: «A questo siamo arrivati? A questo ci stiamo riducendo? Utilizzare una malattia per denigrare chi ha idee diverse? Questa è una vergogna inaccettabile, spero davvero che la Polizia Postale e la magistratura intervengano».

Nota a margine: nessuno si è scagliato contro Ivan Zaytsev, pallavolista italiano schiacciatore del Modena, detto «lo Zar», che posta (da sano), una foto con il candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini scrivendo: «Il mio Presidente». Nessuno ha preso in giro le 35 calciatrici che hanno deciso di «dire la nostra, come donne, come sportive, calciatrici ed ex calciatrici che in questa Regione ci sono nate, ci sono arrivate, hanno deciso di viverci o semplicemente ci sono passate», facendo un appello per Bonaccini.

Evidentemente un tumore fa ridere di più.

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