Ecco che cosa non torna sullo sbarco da Ocean Viking

Ricostruito quanto accaduto a bordo della nave dal 3 luglio, data in cui la Ong lancia l'allarme al largo di Porto Empedocle

Ecco che cosa non torna sullo sbarco da Ocean Viking

Lo Stato di emergenza dichiarato dalla Ocean Viking per una situazione definita "senza precedenti" prima dell'arrivo a Porto Empedocle lascia parecchi dubbi. Almeno sulla base della relazione ufficiale di un medico Asp.

Ricostruendo quanto accaduto sulla Ocean Viking, nave della Ong francese "Sos Mediterranèe", a partire dallo scorso 3 luglio in poi, emerge infatti un quadro con qualche falla. Dopo 11 giorni di attesa, il 6 luglio ben 180 stranieri vengono fatti sbarcare a Porto Empedocle: si tratta di 60 provenienti dal Bangladesh, 46 dal Pakistan, 17 dall'Egitto, 16 dalla Tunisia, 11 dall'Eritrea, 11 dal Marocco, 6 dal Ghana, 4 dal Sud Sudan, 3 dal Sudan del Nord, 3 dal Camerun, 1 dalla Nigeria, 1 dalla Costa D'Avorio ed 1 dal Mali

Dopo la richiesta inoltrata da Ocean Viking lo scorso 3 di luglio, ricostruisce "Agi", che ha tentato di far luce sulla vicenda, raggiungono l'imbarcazione l'indomani mattina un medico della Asp ed una mediatrice culturale, con lo scopo di valutare le condizioni fisiche e psicologiche degli extracomunitari. Pronti a partire già dalla notte precedente, i due preferiscono rimandare di qualche ora l'intervento, così da non sottoporre a stress i passeggeri. È una motovedetta della capitaneria di porto a scortare medico ed assistente sociale fino ad un gommone della Sos Mediterranèe, che poi li conduce direttamente sulla Ocean Viking.

Dopo un consulto con alcuni membri dell'equipaggio, arriva l'incontro con gli stranieri. "Le condizioni mediche generali a bordo di Ocean Viking sono buone", ha dichiarato ad "Agi" il dott. Khosrow Mansour Sohani della Asp, specializzato in Psicoterapia. Per contro, ha aggiunto il medico,"i migranti sono stanchi e impauriti. Ciò che temono di più e per cui manifestano ansia, è il pensiero di essere riportati in Libia".

Le impressioni del dott. Sohani vengono riportate nero su bianco in una relazione ufficiale. "Dopo avere ascoltato l’equipe sanitaria, e da quanto ho potuto constatare e ascoltare non si presentano patologie mediche di grave entità, salvo normali algie, circa 10 persone affette da scabbia e da sottolineare presenza di una donna in gravidanza". Queste le condizioni mediche, a cui si aggiunge la valutazione psicologica."Ho potuto constatare enorme disagio psicologico presente sulla nave tale da considerare la situazione quasi fuori controllo, per ospiti ed equipaggio".

Nel resoconto trovano spazio anche le dichiarazioni rilasciate dai membri dell'equipaggio, ed è qui che cambia il quadro. "Mi è stato riferito che vari migranti hanno tentato il suicidio, e nelle ultime 24 ore episodi di autolesionismo e risse di gruppo a bordo; in alcuni casi anche l’equipaggio della nave ha subito minacce dai migranti". È sulla base di queste dichiarazioni che il medico traccia il quadro di una situazione"da prendere in seria considerazione", con la conseguenza che "risulta impossibile mantenere la calma e il controllo a bordo".

Il giorno dopo, quindi il 5 luglio, salgono a bordo ben 5 dipendenti della Asp e 2 dell'Usmaf, pronti ad eseguire i tamponi. Gli extracomunitari, intuendo che a breve sarebbero stati fatti sbarcare in Italia si lasciano andare a festeggiamenti, aspetto questo riferito da numerosi testimoni. Subito dopo la ripartenza del personale medico, arrivano i tweet di Sos Mediterranèe. "Sollievo sulla Ocean Viking: la nave ha finalmente ricevuto istruzione di dirigersi a Porto Empedocle. I 180 sopravvissuti saranno sbarcati al porto domani". Questo il primo post, a cui fa seguito uno esplicitamente polemico, visto il fastidio della Ong che si sarebbe attesa maggiore solerzia dalle autorità. "Il ritardo ingiustificato di questo sbarco ha messo a rischio vite umane. In questi giorni l’Ue è stata in silenzio. Non abbiamo visto iniziative di ripristino accordi di Malta nè solidarietà con gli stati costieri".

Infine l'ultimo tweet è quello che lascia più da pensare, specie visto quanto dichiarato dal dott. Sohani nella sua relazione ufficiale. "Il medico che ieri ha visitato Ocean Viking ha confermato nel suo report alle autorità: ’Ho potuto constatare enorme disagio psicologico presente sulla nave tale da considerare la situazione quasi fuori controllo'". Alcuni giornalisti hanno pertanto chiesto conto del virgolettato, contattando Ocean Viking per richiedere una copia del documento. Punta sul vivo, quest'ultima aveva risposto solo con delle rassicurazioni: il virgolettato, replicavano dalla nave, era vero, ed esisteva una copia della relazione a documentarlo. Purtroppo però si asseriva anche di "non essere nelle condizioni di condividere il documento". Il virgolettato successivamente sarebbe stato confermato nella relazione.

Ma proprio le dichiarazioni del medico tanto declamate dalla Ong sarebbero arrivate anche "ascoltando" il racconto dei membri dell'equipaggio e del capo missione: è lo stesso medico Asp a metterlo nero su bianco.

Dunque il suo giudizio sarebbe stato anche influenzato dai racconti del personale sui presunti tentativi di suicidio che hanno poi portato allo "stato d'emergenza". Che permanga qualche dubbio sullo "stato d'emergenza" che ha portato allo sbarco, pare quantomeno lecito.

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