Cronache

"Oligarchi morti? C'è la stessa firma". E l'ex di Gazprombank accusa Putin

Igor Volobuev, l'ex vicepresidente di Gazprombank torna ad attaccare Putin. "Criminale che va processato". E sulle morti degli oligarchi insinua: "Non sembrano suicidi..."

"Oligarchi morti? C'è la stessa firma". E l'ex di Gazprombank accusa Putin

"Putin è un criminale, va processato". Da uomo vicinissimo al Cremlino a grande accusatore dello Zar. Ora che è fuggito dalla Russia per unirsi alle forze militari di Kiev, Igor Volobuev è un fiume in piena. L'ex vicepresidente di Gazprombank, per anni al servizio del colosso russo del gas, è letteralmente passato dall'altra parte della barricata: da esecutore degli ordini di Mosca, il manager di origini ucraine è diventato una spina nel fianco per il presidente russo. Di quest'ultimo, infatti, condanna le scelte politiche, la violenza e la propaganda con toni espliciti. Proprio lui, che era stato a stretto contatto con le alte sfere del Cremlino.

Le più recenti accuse allo Zar, l'ex magnate le ha lanciate in un'intervista rilasciata a Zona Bianca, il programma di Rete4 condotto da Giuseppe Brindisi. "Quale obiettivo può giustificare la distruzione delle città, la morte di decine di migliaia di persone?", ha attaccato Volobuev, puntando poi il dito direttamente contro il presidente russo: "Putin odia gli ucraini, è pronto a distruggerli, ma è anche il presidente della Russia e sta distruggendo anche il suo popolo. Putin è un criminale che va processato". L'ex di Gazprombank ha poi motivato la propria decisione di lasciare la Russia in gran segreto (per tutelare la propria incolumità) e di arruolarsi nelle forze di difesa territoriae ucraine.

"Il 24 febbraio scorso il mio telefono è esploso", ha raccontato, riferendosi alle reazioni ricevute dopo l'avvio dell'offensiva militare ordinata da Putin. "In Ucraina vivono mio padre e molti amici che mi hanno telefonato e mi hanno detto: 'Ti devi vergognare, perché non stai facendo nulla? Qui ci stanno uccidendo'. Mio padre si è dovuto nascondere in un seminterrato di un palazzo di cinque piani al freddo e ci è dovuto rimanere per un mese, poi è potuto partire per l’Europa", ha proseguito l'ex manager, spiegando così di aver deciso in quel momento di non poter più rimanere in Russia. "Sono partito da solo e nessuno sapeva per dove", ha aggiunto.

Conoscitore dei meccanismi interni alla nomenclatura russa, ora l'ex vertice di Gazprombank prevede il progressivo allontanamento degli oligarchi dallo Zar a motivo delle perdite economiche accusate. "Ho visto la cucina dall'interno, so cosa può accadere", ha assicurato a Repubblica, alludendo proprio alla sua esperienza nella macchina della propaganda di Mosca. E a Zona Bianca l'ex top manager si è spinto anche oltre, ribadendo la propria perplessità sulle morti sospetti di alcuni alti dirigenti russi, l'ultima delle quali avvenuta meno di una settimana fa a Sochi. "Non sembrano suicidi, la sceneggiatura è troppo simile. La firma è troppo simile", ha insinuato Volobuev, avvalorando l'ipotesi di una scia di sangue per nulla casuale.

Infine, l'accusa contro le versioni ufficiali del Cremlino, le stesse che il magnate ha rinnegato.

"Per me qualsiasi informazione che arriva da fonti ufficiale russe è una bugia, se non viene dimostrato al contrario".

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