Cronache

Oltre 80mila euro sequestrati: condannati, percepivano il reddito di cittadinanza

A Vibo Valencia maxi sequestro di quasi 80.700 euro a 23 persone sottoposte a misure cautelari che percepivano il reddito di cittadinanza

Oltre 80mila euro sequestrati: condannati, percepivano il reddito di cittadinanza

Dopo una difficile indagine condotta dai Carabinieri e dalla Guardia di finanza per conto della Procura della Repubblica di Vibo Valentia sono state denunciate 23 persone che nell'ultimo periodo hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza in Calabria. Si tratta di soggetti non rientranti tra quelli in dritto di ottenere il sussidio statale perché sottoposti a misure cautelari.

Tutti i soggetti denunciati sono residenti nella provincia di Vibo Valentia. Come riferito dalla Procura, "hanno indebitamente percepito il sussidio economico rendendo false dichiarazioni all’atto della richiesta, ovvero omettendo di comunicare informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca entro i termini previsti, durante l’erogazione del beneficio". In particolare, le 23 persone identificate nel corso dell'inchiesta, hanno "omesso di comunicare di essere sottoposti a misura cautelare personale, anche a seguito di convalida dell’arresto o del fermo". I reati di cui sono stati accusati sono importanti e vanno dall'associazione per delinquere di tipo mafioso all'estorsione, passando per la rapina,la violazione di norme in materia di armi, sostanze stupefacenti e atti persecutori. Curriculum criminali di tutto rispetto che di fatto non permetterebbero ai soggetti di ricevere il reddito.

Nell'ambito dell'indagine, il Gip del tribunale di Vibo Valentia ha effettuato un sequestro preventivo di somme per un valore di quasi 80.700 euro, che rappresenta la cifra indebitamente intascata da parte dei soggetti denunciati. Il sequestro è stato compiuto dalla sezione di PG – aliquote Carabinieri e Guardia di finanza, dal nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Vibo Valentia e dalle stazioni Carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia.

L'inchiesta ha messo in evidenza ancora una volta le falle di un sistema in cui spesso le organizzazioni criminali riescono a infiltrarsi per finanziarsi. Non è la prima volta che le forze dell'ordine denunciano soggetti appartenenti a famiglie della criminalità organizzata che riescono a eludere le maglie della burocrazia per intascare l'assegno di sussistenza. Solo poche settimane, sempre in Calabria, è stata condotta portata a termine un'indagine molto simile con la denuncia di altre 14 persone da parte della Procura di Crotone. Anche in quel caso si trattava di individui legati a famiglie importanti della malavita locale che sono riusciti a intascare fino a 100mila euro di reddito di cittadinanza.

Lo scorso maggio, a Reggio Calabria, erano state 101 le denunce a boss e affiliati e ancora prima, come riporta la Repubblica, "fra 237 percettori del reddito di cittadinanza della Locride sono saltati fuori proprietari di auto e ville di lusso, anche condannati per mafia e persino detenuti".

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