Omicidio Alatri, uno dei fratellastri fermato per possesso di droga il giorno prima

Uno dei due fratellastri fermati per l'omicidio di Emanuele Morganti ad Alatri era stato arrestato perché trovato in possesso di 30 dosi di hashish e rilasciato lo stesso giorno del pestaggio

Omicidio Alatri, uno dei fratellastri fermato per possesso di droga il giorno prima

Uno dei fratellastri responsabili del pestaggio di Alatri era stato fermato per possesso di droga e rilasciato lo stesso giorno dell'omicidio di Emanuele.

I due fratellastri Paolo Palmisani e Mario Castagnacci, accusati dell'omicidio di Emanuele Morganti, erano noti ad Alatri per essere dei picchiatori. Mario Castagnacci, inoltre, il giorno prima del terribile pestaggio era stato fermato a Roma perché in possesso di droga.

Mercoledì sera i carabinieri avevano trovato nel suo appartamento a Roma 300 dosi di cocaina, 150 di crack e 600 di hashish, pronte per essere spacciate. Castagnacci era stato arrestato assieme ai coinquilini.

Il gip del Tribunale di Roma, però, convalidando l'arresto per Castagnacci e altri tre complici, riconobbe la tesi difensiva del "consumo di gruppo". Così l'uomo è stato rilasciato il mattino successivo all'arresto e messo a domiciliari.

Il cuoco, quindi, accusato di aver abbattuto il giovane Emanuele con un pugno, verrà processato anche detenzione di droga.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, Castagnacci ha fatto ritorno ad Alatri dove nel corso della nottata avrebbe poi assassinato il 20enne. Un branco composto da una ventina di persone, inclusi i due fratellstri, ha massacrato di botte e con delle spranghe di ferro il giovane Emanuele, uccidendolo.

Dopo il pestaggio selvaggio, i due fratellastri sono andati in un locale di Frosinone, situato lungo la Statale Monti Lepini. Lì, come raccontano alcuni testimoni sentiti dagli investigatori, si sarebbero vantati di aver pestato "uno che ci aveva risposto".

"Mio figlio alle medie era stato più volte oggetto di atti di bullismo da parte di Paolo Palmisani - ha raccontato una donna che preferisce mantenere l'anonimato - Lo stesso Paolo è stato sospeso più volte, da adolescente era già spietato e sadico. I due fermati sono uomini violenti con numerosi precedenti penali, attaccabrighe e assuntori quotidiani di cocaina".

Finalmente, Alatri sembra aver cominciato a rompere il muro di omertà. E i dettagli che emergono attorno all'assurda e crudele morte del ragazzo dopo il fermo dei due indagati sono inquietanti.

Nel frattempo, l'avvocato difensore di Castagnacci, Tony Ceccarelli, ha rimesso il mandato di difesa ed ha consegnato la rinuncia in Procura a Roma. Questo ha fatto slittare l'interrogatorio del detenuto a Regina Coeli che, insieme a Paolo Palmisani, è stato trasferito in isolamento dopo le minacce di alcuni detenuti per scongiurare il rischio di linciaggio in cella.

"Una tranquilla cittadina che si trasforma in Far West: ecco cosa accade quando le istituzioni non fanno il loro dovere. Alatri sta diventando l'emblema della cattiva politica e della cattiva gestione del territorio. Dopo la tragedia di Emanuele si succedono risse, macchine bruciate, gente che scappa dal paese per paura di ritorsioni - scrive in una nota Rosanna Scopelliti di Alternativa popolare - Se i cittadini credessero nella giustizia non cercherebbero certo di farsela da soli: questa deriva è davvero molto preoccupante.

Mi auguro che tutti i responsabili di quel vile omicidio vengano arrestati e che gli venga inflitta una pena adeguata ma spero anche che si torni a ragionare in modo civile in quel paese sconvolto, simbolo di un popolo sconfortato e che si sente abbandonato dallo Stato".

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