La Mare Jonio è tornata in mare. Dopo una sosta di alcuni giorni nel porto di Palermo, il rimorchiatore del progetto "Mediterranea" è tornato in navigazione per posizionarsi davanti alla coste delle Libia per monitorare le partenze dei barconi e segnalare le emergenze che riguardano i flussi migratori. E di fatto la mission dell'imbarcazione non cambia: segnalare ma anche interevnire "qualora fosse necessario".
E la ong in salsa italiana adesso rivendica quanto fatto ad ottobre scorso: "Il 12 ottobre - spiegano in una nota - abbiamo avuto un ruolo determinante nel sollecitare il salvataggio tempestivo di settanta persone in pericolo al largo di Lampedusa, dopo un rimpallo di responsabilità tra Malta e Italia". Sulla nuova missione l'equipaggio ha fornito qualche informazione in più parlando chiaramente di salvataggi: "Testimoniare quanto accade nelle aree Search and Rescue italiane, maltesi e libiche, e qualora fosse necessario soccorrere imbarcazioni di migranti in difficoltà". Insomma la Mare Jonio sfida nuovamente il Viminale sul fronte della gestione delle politiche sui flussi migratori.
Più volte il ministro degli Interni, Matteo Salvini ha fatto sapere che i porti italiani resteranno chiusi anche per l'imbarcazione di "Mediterranea" nel caso in cui l'equipaggio tentasse di far sbarcare migranti sul nsotro territorio. Il monito non è servito. La Mare Jonio torna in mare e riapre il braccio di ferro con il Viminale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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