Ong e trafficanti di esseri umani. Adesso la Commissione Difesa del Senato vuole vederci chiaro. "Non abbiamo alcun riscontro investigativo di legami", sottolinea il procuratore di Siracusa, Francesco Paolo Giordano. Ma le rivelazioni fatte nei giorni scorsi dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, hanno scoperchiato il vaso di Pandora del business dell'immigrazione. Un business che tocca gli interessi e i traffici delle organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo e che scaricano in cantinuazione migliaia di immigrati sulle coste italiane. Dalla loro parte, nel frattempo, tornano a schierarsi i vescovi: "Il fuoco politico indistintamente sulle nove Ong che operano nel Mediterraneo per salvare le vite umane è un atto ipocrita e vergognoso".
Negli ultimi tre anni la percentuale di soccorsi dalle navi delle Ong è cresciuta in modo esponenziale. Nel 2015 era il 12,6% nel 2015, l'anno scorso è salita al 14,3%, nei primi mesi di quest'anno si è impennata al 28,1%. Dopo le dichiarazioni di Zuccaro sui possibili legami tra le organizzazioni non governative e i trafficanti di esseri umani, la Commissione Difesa del Senato ha avviato una indagine conoscitiva sul contributo dei militari italiani al controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo e l'impatto dell'attività delle organizzazioni non governative. "A noi come ufficio - ha spiegato Giordano - non risulta di asseriti collegamenti, obliqui o inquinanti, tra ong e trafficanti, eppure abbiamo sentito centinaia di persone in proposito. Certo, c'è ong e ong, c'è struttura e struttura: ci sono organizzazioni che si servono di imbarcazioni perfette, conformi ai codici di navigazione, e che hanno un atteggiamento collaborativo con la polizia giudiziaria, e organizzazioni che si servono di imbarcazioni molto meno efficienti e che hanno un atteggiamento molto meno collaborativo". Alla procura di Siracusa competono tutti gli sbarchi nel porto di Augusta, il primo in Italia per numero di arrivi. Solo nel 2016 si contano oltre 100mila clandestini sbarcati e 740 scafisti arrestati. Al momento, però, Giordano non ha in mano gli stessi elementi che hanno portato il collega di Catania a denunciare presunti contatti diretti tra Ong e trafficanti e a disporre, quindi, accertamenti sulle fonti di finanziamento delle nove organizzazioni umanitarie impegnate nel Mediterraneo. "Ma questo - ha ammesso il procuratore - non lo interpretiamo come una volontà di ostacolo alle indagini o un favoreggiamento di altri reati ma come un atteggiamento 'ideologico', coerente con chi svolge un tipo di lavoro umanitario e che di per sé è a favore del migrante".
Le audizioni in commissione Difesa andranno avanti anche nei prossimi giorni. Domani toccherà all'ammiraglio Vincenzo Melone, comandante generale delle Capitanerie di porto che coordinano le attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. A lui toccherà fare maggiore chiarezza sulle reali regole di ingaggio con cui si muovono le navi delle Ong. Chiuderà le audizioni una delegazione del Moas, la Ong maltese che, grazie anche ai finanziamenti di George Soros, ha riversato oltre 33mila immigrati sulle nostre coste. Senza aspettare le conclusioni a cui arriverà la commisione di Palazzo Madama, il direttore di Migrantes, Giancarlo Perego, si è già schierato al fianco delle Ong. Eppure è ormai conclamato che il loro intervento nel Mediterraneo non ha fatto altro che aumentare il numero dei morti in mare. Per il numero uno della
608px;"> fondazione della Cei i 175mila immigrati accolti fino ad oggi sono un aiuto per "un Paese che sta morendo" e che "può trovare un suo futuro in percorsi di 'meticciato'".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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