Open Arms davanti a Pozzallo. Vuole "aprire" il nostro porto

La Proactiva Open Arms, dopo il rifiuto di Malta, ha fatto rotta verso l'Italia. Pressing sul governo per lo sbarco di 363 migranti

Open Arms davanti a Pozzallo. Vuole "aprire" il nostro porto

L'assalto delle Ong sui porti italiani non si ferma. Dopo lo sbarco di più di 400 migranti dalla Ocean Viking qualche giorno fa, adesso tocca alla Open Arms. Il caso dell'Ong spagnola è destinato a far discutere. Infatti la nave da qualche ora si è posizionata davanti al porto di Pozzallo in attesa di comunicazioni per un porto sicuro. Una mossa che di fatto spalanca nuovamente le porte all'ennesimo sbarco in Italia di più di 350 migranti. La scelta di far rotta verso l'Italia è arrivata dopo il rifiuto di Malta di aprire i suoi porti all'ong. Infatti è stata la stessa Open Arms a comunicare ieri sera lo stop da parte di La Valletta: "Malta nega ripetutamente evacuazioni mediche e un porto sicuro a Openarms con 363 naufraghi a bordo. 363 persone che hanno bisogno di scendere e il diritto di essere rispettate".

E così l'equipaggio della Proactiva Open Arms ha deciso di puntare sull'Italia. Da questa mattina la nave è a largo di Pozzallo ed è in pressing sul nostro governo per ottenere il via libera allo sbarco. Intanto un componente dell’equipaggio lascerà la nave per rientrare in Spagna. Non si tratta di un ’medevac’, evacuazione medica, ma un semplice trasferimento, a quanto è dato sapere. Molto probabilmente il governo cederà alle pressioni come ha già fatto per tutto il mese di gennaio dando il via libera a diversi sbarchi. Nei fatti dunque vengono già cancellati i dl Sicurezza varati dall'ex ministro degli Interni, Matteo Salvini. Le Ong tornano a far scalo regolarmente nei nostri porti per far sbarcare i migranti che affrontano la traversata in quel tratto di mare che separa l'Italia dalla Libia. E in questo quadro vanno sottolineate con attenzione le parole del capogruppo dem, Graziano Delrio: "Cambiamo le regole e combattiamo l'immigrazione clandestina con flussi regolari, ricollocamento e una nuova legge che ripristini il sistema di accoglienza diffusa. I decreti vanno superati perché Salvini ha usato il problema solo per scopi politici". Una linea questa appoggiata da tutta la sinistra e anche dalle Sardine che sempre più vengono ascoltate dalle parti dem. Insomma con il governo giallorsso torna a soffiare il vento dell'invasione nei nostri porti. Le partenze dalla Libia sono cresciute del 700%. Le Ong sono tornate ad operare a pieno regime nel Mediterraneo.

Di fatto è stato ripristinato in poche settimane lo scenario precedente al governo gialloverde. E a quanto pare l'ondata di sbarchi è solo all'inizio. Le navi buoniste hanno trovato nell'Italia un porto sicuro permanente grazie alla politica messa sul campo dal Pd e dai 5Stelle dopo il divorzio da Salvini.

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