Guerra in Ucraina

"Draghi come Lukashenko". E su Orsini si scatena la bufera

Il professor Alessandro Orsini ora paragona il premier italiano al dittatore della Bielorussia per sostenere che l'Italia è succube degli Stati Uniti

"Draghi come Lukashenko". E su Orsini si scatena la bufera

"Draghi è il Lukashenko di Biden e l'Italia è la Bielorussia degli Stati Uniti". Lo scrive il professor Alessandro Orsini, già al centro di svariate polemiche per le sue posizioni filo-putiniane, in un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano.

Il professore della Luiss è convinto che non vi sarà alcuna pace in Ucraina perché l'Occidente, e in particolare l'Unione Europea, succube degli Stati Uniti, non intende concedere nulla a Vladimir Putin. "Biden ambisce a creare una spaccatura profondissima tra la Russia e l'Europa per ricavare benefici economici, politici e militari", spiega l'analista che considera l'Italia ormai "un Paese satellite degli Stati Uniti privo di autonomia nel campo della sicurezza internazionale". Secondo Orsini "la subordinazione del governo Draghi alla Casa Bianca rappresenta un ostacolo alla pace con la Russia" e questo si evincerebbe anche dall'insulto che il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha rivolto all'inquilino del Cremlino ("animale"). Il governo Draghi più che la pace sembra volere la "sirianizzazione della guerra ucraina" perché, per ottenere la pace, si devono delle concessioni al proprio nemico, soprattutto se costui è forte come Putin. I leader europei, infatti, spiega il politologo, non hanno mai effettivamente portato avanti un'offerta che consenta una"distensione". "Draghi incluso", sottolinea Orsini.

Un attacco in piena regola al presidente del Consiglio che non è piaciuto al piddino Dario Parrini, presidente della commissione Affari costituzionali. "A malincuore debbo riparlare del professor Orsini, cosa che eviterei volentieri. Lo faccio solo perché ritengo doveroso che si sappia cosa scrive chi gode di una tribuna fissa in Rai", dichiara il senatore Parrini che aggiunge: "La sua corsa a spararla sempre più grossa segna oggi un nuovo record". L'esponente del Pd fa notare, infatti, che tra Mario Draghi e Alexsander Lukashenko ci sono notevoli differenze. Il primo"guida da un pò più di un anno il governo di un Paese democratico e libero", mentre il secondo è da 28 anni dittatore della Bielorussia, un Paese "telecomandato da Mosca". Parrini considera"assurdo mettere sullo stesso piano Draghi e il satrapo di Minsk, Putin e Biden, l'Italia e la Bielorussia".

Sono "paragoni infami", chiosa il senatore democratico che esprime, dunque, la sua piena solidarietà al premier Draghi.

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