Cronache

Orsini fa pure la vittima: "Vi dico perché tutti mi attaccano..."

Il professor Orsini chiama a raccolta "i pacifisti" e dà dei "bellicisti" al Partito Democratico e a La Repubblica. Poi il vittimismo sugli "attacchi" subiti

Orsini fa la vittima: "Vi dico perché tutti mi attaccano..."

Il professor Alessandro Orsini persegue nella sua narrativa (social e non solo): oggi ha scritto un lungo post su Facebook in cui ha chiesto di "organizzare le forze pacifiste per proteggere l'Europa", ascrivendo così se stesso all'elenco dei "pacifisti".

La premessa dello studioso, che in questi mesi ha dimostrato di avere perplessità, per usare un eufemismo, sulla strategia che le nazioni occidentali e la Nato stanno adottando rispetto alla guerra scatenata da Vladimir Putin alle porte d'Europa, premette gli effetti pratici di quella che ritiene un'offensiva: "Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, noi pacifisti siamo sotto attacco - ha scritto l'esperto di geopolitica - . Siamo continuamente insultati, minacciati, aggrediti, costretti a giustificare tutto ciò che diciamo con l’accusa di avere rapporti segreti con la Russia".

Poi la specificazione: "Il principale partito bellicista, il Pd, mette sulla nostra bocca parole mai pronunciate, pretendendo le nostre scuse per ciò che non abbiamo mai affermato. Oggi l’imbarazzante quotidiano bellicista di Maurizio Molinari attacca violentemente persino il manifesto della marcia per la pace Perugia-Assisi accusato di “vilipendio dei cadaveri ucraini".

Insomma, il Partito Democratico e Repubblica, per la visione orsiniana, sono diventati "bellicisti". Orsini, che continua a definirsi pacifista, passa alla politologia: "Eppure noi pacifisti abbiamo a cuore la vita degli ucraini più di tutti. A guidare gli attacchi è un gruppo organizzato di parlamentari del PD, che si avvantaggia della mancanza di un partito pacifista in Parlamento", annota.

La formazione politica guidata da Enrico Letta sfrutterebbe insomma il vuoto lasciato alla sua sinistra, immaginiamo dalle formazioni post-comuniste. Quello del professore della Luiss, andando avanti nei ragionamenti, sembra quasi assumere le fattezze di un manifesto politico: "...necessario - prosegue il docente - organizzare un contrattacco pedagogico e culturale in difesa dei valori più profondi dell’Italia, che sono i valori della pace. Tutti i popoli hanno gli stessi diritti. L’Italia, gli Stati Uniti, la Francia e anche la Russia, hanno il diritto alla sicurezza. Basta esercitazioni della Nato ai confini della Russia; basta esercitazioni della Nato in Georgia. Vogliamo un futuro di pace per l’Europa".

Com'è noto, la pacificazione europea, per Orsini, si raggiungerebbe (o comunque verrebbe accelerata nei suoi processi) se la Nato non svolgesse più esercitazioni militari nei luoghi che la Russia reputa sensibili. In conclusione, l'esperto dà appuntamento per la sua ennesima ospitata televisiva di questo periodo. Prima una chiosa non scevra da slogan: "Noi pacifisti vogliamo un’Europa amica della Russia.

Noi pacifisti siamo contro la militarizzazione dell’Europa sostenuta dal PD".

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