Bar chiusi per il "droplet": "Non c'è abbastanza spazio"

Alcuni bar del padovano costretti a chiudere a causa del "droplet" imposto dal Governo per limitare l'eventualità di contagio del coronavirus

Bar chiusi per il "droplet":  "Non c'è abbastanza spazio"

Bar chiusi o poco frequentati. Adesso, i gestori di alcune attività commerciali del padovano fanno i conti col "droplet", la distanza di sicurezza imposta dall'OMS per scongiurare l'eventualità di un contagio.

"Effetto droplet", verrebbe da dire. Costa caro, ma è inevitabile, il rispetto delle misure di contigentamento imposte dalla nuova stretta ministeriale per i pubblici esercizi che, a fronte del decreto emanato domenica sera dal governo, subiranno inevitabilmente l'ennesimo contraccolpo economico. Nel cuore della graziosa città di Padova, infatti, i titolari di alcuni locali sono stati costretti a tirare giù la saracinesca data l'impraticabilità di alcune direttive stringenti. Il motivo? La mancanza di spazio all'interno delle strutture.

"In base al decreto - spiega Francesco Taglialavoro, proprietario del bar Canenero di via dell'Arco, alle pagine del Corriere del Veneto - non possiamo effettuare servizio al banco, ma solo al tavolo. Inoltre dobbiamo far rispettare la distanza di sicurezza di un metro tra i clienti, ma il nostro locale è di appena 30 metri quadri e non è fattibile tenere aperto per ospitare al massimo 6 persone alla volta. E così, pur andando incontro ad una perdita consistente, abbiamo preferito chiudere fino a domenica prossima, augurandoci che, dal giorno successivo, si possa tornare alla normalità".

L'impatto devastante che le misure ministeriali avranno sulla rendita di alcune, piccole attività commerciali è già dato per scontato. D'altra parte, però, il rispetto delle regole garantisce l'efficienza dei servizi senza arrischiare la salute dei cittadini. Insomma, non vi è alternativa se non quella della ossequiosità alla norma. "La salute pubblica viene prima di tutto - osserva il titolare del bar Canenero - E quindi se il governo ha deciso così, per ridurre la possibilità di contrarre il coronavirus, la norma va rispettata. Anche perché, trattandosi di fatto di una legge dello Stato, chi la infrange può incorrere nel penale. Ed io francamente non ho proprio voglia di rischiare di subire un processo solo per vendere qualche spritz in più".

Posizione diversa quella dell'osteria Barabba, alle porte del centro storico padovano, che ha deciso di contigentare il locale a misura di droplet rinunciando al numero ordinario di coperti.

Qui, ricordano ai clienti che, almeno fino a domenica prossima, sarà attivo solo il servizio ai tavoli, niente assembramenti al bancone. In ottemperanza del decreto, i gestori hanno decurtato la disponibilità dei posti a sedere, da 85 a 48. Per questo, "si consiglia vivamente la prenotazione".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica