Padova, le lucciole ricorrono contro l'ordinanza Bitonci: è la "class action del sesso"
10 Giugno 2015 - 10:24Ventuno prostitute chiedono la revoca della multa del sindaco di Padova. "Siamo una ditta dovete togliere subito quei divieti"

"Sono una ditta dovete togliere subito quei divieti". La prostituta ricorre al Tar contro l'ordinanza del sindaco di Padova Massimo Bitonci. Non è l'unica a farlo. Ce ne sono altre venti al suo fianco. Tutte unite in una class action del sesso. L'obiettivo è far annullare dal giudice amministrativo le sanzioni da 500 euro che si sono viste infliggere sul marciapiede. L'ordinenza del sindaco leghista pone, infatti, il divieto a prostituirsi laddove si offende la pubblica decenza. In quel caso i vigili possono intervenire multando (pesantemente) tutte le lucciole che si mostrano, discinte e con atteggiamenti inequivocabili, ai clienti per strada.
Dal 27 febbraio scorso, quando è entrata in vigore l'ordinanza di Bitonci, come racconta il Gazzettino, i vigili hanno già staccato 206 multe a prostitute che lavorano sulle strade padovane e nove ai clienti. Nessun cliente si è rivolto al Giudice di Pace per contestare la sanzione, ma una prostituta ha deciso di rivolgersi al Tar. "Una presunta professionista ha ottenuto l'udienza per il 24 giugno - spiega l'assessore Matteo Cavatton - sostiene che il sindaco non possa regolamentare il fenomeno e che un tale provvedimento metta in essere una disparità di trattamento per le lucciole che esercitano a Padova". La lucciola si è aggrappata all'articolo 41 della Costituzione che tutela l'iniziativa economica privata.
Dopo il primo ricorso, altre 21 prostitute si sono accodate dando vita a quella che il Gazzettino ha già ribattezzato la "class action del sesso". "Le prostitute hanno deciso di 'consorziarsi' e di affidare alla stessa mano la stesura della contestazione della sanzione - si legge sul Gazzettino - a dimostrazione del fatto che hanno trovato un’intesa, c’è una prova incontrovertibile e cioè che i ricorsi sono tutti uguali, a parte, ovviamente, le generalità di chi li ha presentati".
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