Cronache

Padre separato si barrica con il figlio in casa. Dopo diverse ore apre ai carabinieri

Un rumeno, dopo aver aggredito una assistente sociale, si è barricato in casa con il figlio di 4 anni. Dopo ore di estenuante trattativa l'uomo ha lasciato uscire il bimbo

Padre separato si barrica con il figlio in casa. Dopo diverse ore apre ai carabinieri

Un padre 35enne di nazionalità rumena, dopo aver aggredito un'assistente sociale si è barricato in casa con il figlio di 4 anni. Nel tardo pomeriggio di ieri l’assistente sociale al termine di un incontro in modalità protetta si sarebbe rifiutato di riconsegnare il bambino, portandolo via con sé nella sua abitazione di Roncadelle, comune in provincia di Brescia.

Bimbo strappato dalle mani dell'assistente sociale

Il piccolo sarebbe stato letteralmente strappato dalle mani dell'assistente sociale dal padre che poi è fuggito portando con sé il bimbo. Il fatto è avvenuto a Rodengo Saiano, nel Bresciano. I militari hanno poi individuato il genitore, che è risultato essere separato dalla moglie e originario dell'Est Europa. Le trattative tra i carabinieri e l’uomo sono proseguite tutta la notte, proseguendo al mattino. Sembra che l’uomo, al momento del rapimento, abbia anche minacciato l’assistente sociale mostrando una pistola, che non è stato appurato se fosse vera o finta.

Proseguono le trattative

Il padre avrebbe agito prendendo di sorpresa l'assistente sociale, una donna di 36 anni. Avrebbe spintonato la professionista, strappandole il bambino e salendo con il figlio a bordo della sua auto, con cui entrambi sono scappati. La donna ha subito dato l'allarme ma, nonostante l'immediata risposta dei carabinieri, questi ultimi non sono riusciti a raggiungere la vettura guidata dall'uomo. Poco dopo genitore e figlio sono stati rintracciati presso l'abitazione del rumeno, dentro la quale il ricercato si è barricato, pronunciando frasi sconnesse a chiunque si avvicinasse alla porta.

I carabinieri sono riusciti a parlare al telefono con il piccolo per sincerarsi delle sue condizioni. L'ultimo contatto sarebbe avvenuto alle 2 di notte. Poi questa mattina la telefonata tra i carabinieri e il bambino. Il genitore avrebbe dei precedenti per violenza domestica nei confronti della ex moglie. Sembra che avesse aggredito anche l'avvocato della donna per questioni legate proprio al figlio. Sul posto è arrivato anche il procuratore capo di Brescia, Francesco Prete, per seguire in prima persona questa fase alquanto delicata di trattativa, che ha come principale obiettivo quello della liberazione del piccolo.

L'uomo ha aperto la porta, il bimbo sta bene

Dopo ore di estenuanti trattative con i carabinieri l'uomo si è convinto ad aprire la porta. Il piccolo sta bene, come riferito dalle forze dell'ordine. In precedenza l'avvocato dell'uomo aveva avuto con il suo assistito un lungo colloquio. Il bambino è uscito in braccio alla mamma. I due sono poi saliti su un'auto e hanno lasciato il complesso residenziale di Roncadelle.

"La questione si è risolta. Il bambino sta bene e il padre si è pentito del gesto che ha fatto.

Tecnicamente è un sequestro di persona e sarà arrestato", ha fatto sapere il procuratore di Brescia uscendo dall'appartamento.

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