Ultim'ora
Nave militare messicana urta il Ponte di Brooklyn: 2 morti e 17 feriti
Ultim'ora
Nave militare messicana urta il Ponte di Brooklyn: 2 morti e 17 feriti

Padroni dei nostri soldati

Fino ad ora Giorgia Meloni, sostenuta dai suoi alleati, in politica estera non ha sbagliato un colpo

Padroni  dei nostri soldati
00:00 00:00

Come leggere il fatto che Giorgia Meloni non abbia partecipato ieri a Tirana a un vertice tra leader europei sulla questione Ucraina? Non lo so, mi fido della versione data dalla stessa premier: «È inutile, essendo io contraria, che partecipi a discussioni che mirano a preparare il terreno all'invio in Ucraina di nostri soldati al di fuori di missioni decise dall'Onu». Di fronte a un'affermazione del genere la sinistra e il variegato mondo pacifista dovrebbero alzarsi in piedi e applaudire fino a spellarsi le mani. Invece niente, solito coro di insulti per aver «reso marginale il ruolo dell'Italia», come se l'autorevolezza di un Paese la si giudicasse dal numero di foto ricordo e non dalla sua coerenza. La Meloni ribadisce un concetto in cui crede molto: il destino dei nostri ragazzi in divisa non lo decidono né la Francia, né la Germania e neppure l'Inghilterra. Quando, se e come mandare il nostro esercito al fronte lo decide soltanto il nostro governo e per ora non se ne parla, quindi non serve parlarne anche per evitare inutili frizioni. È la strada giusta? Fino ad ora Giorgia Meloni, sostenuta dai suoi alleati, in politica estera non ha sbagliato un colpo e non c'è motivo a noi noto per decretare che questa volta la scelta di prendere le distanze in modo non polemico da avventurismi improvvisati, sia sbagliata. Per di più improvvisati da un leader, Macron, che pensa di essere un neo Napoleone, ma che in realtà fatica a tenere in piedi casa sua, e anche da un Paese, la Gran Bretagna, certo importante ma che non fa parte dell'Unione Europea. La partita sull'Ucraina, come dimostrano i colloqui in corso a Istanbul, purtroppo è ancora lunga; chi trae conclusioni in base all'incontro di ieri è come quelli che sentenziano a gioco ancora in corso, peraltro capendo poco o nulla di calcio. Dice Macron: non è vero che abbiamo parlato di soldati. Anche se fosse, siccome da tempo tutti i giorni lui parla di inviare truppe sul campo, è ovvio che i due, Meloni e Macron, hanno poco da dirsi.

E allora, siccome a volte le assenze pesano più delle presenze, la sinistra deve scegliere: o la Meloni cambia idea e si allinea alla Francia, oppure dovrà succedere l'inverso. Solo il tempo dirà chi aveva ragione, e di solito il tempo è galantuomo, soprattutto con una premier donna.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica