«Ci è arrivata una segnalazione di una bambina di 8 anni... forse è stata trasbordata con l’elicottero. Il padre risulta trasbordato su una nostra unità, e la figlia forse con un elicottero... ok allora dobbiamo cercare la bambina».
Dalla notte maledetta del naufragio della Concordia continuano inarrestabili a venire a galla tante voci. Frammentate, spaventate, interrogative, spuntano dalle registrazioni delle conversazioni tra la sala operativa della Capitaneria di porto di Grosseto e chi stava a bordo o aveva raggiunto il luogo del naufragio. C’è ancora molto da capire di quella notte, e i tasselli del puzzle potrebbero cominciare a incastrarsi da oggi al Teatro Moderno di Grosseto dove si svolgerà il maxi incidente probatorio sulla tragedia che è costata la vita a 32 persone.
Non vi è dubbio che il principale protagonista sarà il comandante Francesco Schettino, ancora agli arresti domiciliari nella sua casa di Meta di Sorrento. La sua carriera sfolgorante che l’ha portato a comandare l’ammiraglia Concordia è lastricata di giudizi positivi dei colleghi che l’hanno conosciuto, e che l’hanno «promosso» sulle schede di valutazione. Infatti il 21 ottobre del 2006 diventa comandante «dopo un’attenta valutazione delle candidature». Anche il commodoro Mario Palombo, il comandante dei comandanti al quale la sera del naufragio sarebbe stato rivolto l’inchino fatale, l’aveva conosciuto e giudicato. Lui uomo di grande esperienza aveva notato tuttavia una certa propensione a dire bugie «per nascondere alcune mancanze», invece di confessare più semplicemente di aver sbagliato.
Schettino «bugiardo» dunque? Di certo qualche problema, prima della debacle della Concordia, l’aveva già avuto. Naturalmente esce fuori adesso, ma il 4 giugno 2010 l’ex comandante, al comando della Costa Atlantica, viene ripreso per l’alta velocità «durante l’ingresso nel porto di Warnemunde in Germania manovrando a una velocità compresa tra i 7,7 e 7,9 nodi, causando danni alla nave Aida Blu ormeggiata nel porto». C’è anche questo nelle carte dell’inchiesta della Procura di Grosseto. In quell’occasione la società Costa Crociere chiede conto dell’accaduto al comandante Schettino e gli indirizza una riservata personale «come attenta riflessione che consenta di evitare in futuro simili episodi». Schettino risponde alla società dicendo di «non essere stato a conoscenza del limite di velocità e di non aver ricevuto notifica di infrazione». Riguardo al naufragio spuntano altri particolari. Schettino era senza occhiali quella sera e non ci vedeva bene. «Schettino porta gli occhiali per stanchezza - spiega l’ufficiale di guardia Ciro Ambrosio nell’interrogatorio - ma in quel momento li aveva lasciati in cabina e mi chiese spesso di impostare la scala radar perché non ci vedeva bene». E poi c’è la storia del computer. La polizia Postale sta facendo accertamenti su un portatile trovato da una spazzina e che si ritiene possa essere quello che aveva Schettino e che l’hostess moldava Domnika Cermotan gli portò prima di scendere dalla nave. L’operatrice ecologica l’ha consegnato alla polizia avendolo trovato dentro una borsa simile in tutto e per tutto a quella che Schettino mostra in alcune foto di quella sera. Ma il computer non è integro, mancano molti pezzi. E nuovi guai per Schettino potrebbero arrivare dal nuovo fascicolo d’indagine per le lesioni colpose subite da Irina Nazarova, un membro dell’equipaggio nonchè amica di Domnica, che durante il naufragio ha riportato gravi fratture al viso e al corpo cadendo dentro la nave Costa Concordia che si inclinava.
Ieri è partita per il viaggio inaugurale da Savona la Costa Neoromatica, con 1600 persone a bordo. E anche per le prossime settimane c’è il tutto esaurito.
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